L’ORRORE DI CIELO, 36 ORE DI VIOLENZA E POI FATTA A PEZZI

DI CLAUDIA SABACielo Lopez aveva diciotto anni quando scomparve dalla sua casa a Neuquén, in Argentina.Era il 13 settembre del 2019.Il suo corpo, a pezzi, fu rinvenuto ai bordi del fiume Limay da alcuni pescatori.Le indagini della polizia portarono quasi subito all’individuazione dell’assassino.Alfredo Escobar, un meccanico di 28 anni.Quel venerdì 13 era andato a prendere Cielo all’uscita dalla scuola.Lei era salita in auto senza problemi.Ma quando Alfredo le ha proposto un rapporto sessuale, lei si è opposta.Da quel momento ha inizio l’orrore per Cielo.Un orrore durato 36 ore.Alfredo l’ha prima stuprata poi stordita con un colpo alla testa.Quando Cielo è morta, l’ha trascinata in casa, fatta a pezzi e gettata via nel fiume.Lucido, ha poi ripreso tranquillamente sua vita.Impassibile, come nulla fosse accaduto.Arrestato, è in carcere in attesa del processo.La sorella, sconvolta dalla terribile vicenda, ha preso sin da subito le distanze da lui.Lo ha fatto con un post pubblicato sui social.“Pensare che ti ho amato con tutto il cuore e ora, scoprire che non sei la persona che pensavo, è così doloroso.Fratello? Come posso chiamarti così dopo quello che è successo? Non esisti più per me. Spero che tutto il peso della legge ricada su di te e tu non abbia consolazione”, ha scritto sulla sua pagina facebook.E a Cielo: “ Vola alto Cielo. Dio ti dia la pace che non hai avuto in quel momento orribile. Posso solo scusarmi per non aver notato prima il mostro che era così vicino”.Alla prima udienza Escobar non si è presentato in aula.La sua difesa ha presentato le dimissioni dal caso.Il processo riprenderà appena possibile, dopo l’emergenza causata dal Coronavirus.