IL GIORNALISMO NON DEVE ESSERE COMODO

IL GIORNALISMO NON DEVE ESSERE COMODO

Stasera su La7 un esempio di intervista politica che non vorremmo vedere mai. Poiché esageratamente accomodante rispetto alle esigenze mediatiche dell’ospite. E, peggio ancora, sviluppata poi in modo da non apparire tale. E’ andata così. Giletti ha fatto partire domande che sembrano inizialmente “scomode”. Nocciole, MES e via discorrendo. Tutte le varie, enormi, contraddizioni e gaffe che Salvini ha fatto nelle ultime settimane. In tal modo, nessuno può quindi adesso accusarlo di non aver fatto le domande “giuste”. Ma c’è un però. E in quel però sta il “trucco”. Quando Salvini ha replicato a quelle domande facendo il Salvini, ossia non rispondendo minimamente e dandosi alla fuga cambiando argomento in maniera talmente evidente da risultare grottesca, non si è ravvisato da parte del padrone di casa il minimo tentativo di inchiodarlo su quegli evidenti tentativi di depistaggio. Lo ha lasciato fare. Di più: lo ha assecondato nelle varie fughe dalle domande. Questo non è allora modo di condurre un’intervista ad un uomo politico. Ad un leader nazionale. Non è coraggio giornalistico. Perché il giornalismo non deve essere comodo. E la politica deve inchiodarla alle sue responsabilità.