IL NAPOLI BATTE LA SAMPDORIA A GENOVA 2 A 0 – JUVENTUS PARI A ROMA, E’ SCUDETTO

Un buon Napoli, sceso in campo con i titolarissimi ad eccezione di Zielinsky, schierato al posto di Hamsik, batte la Sampdoria ed il record di punti della sua storia, 88 contro gli 86 della scorsa stagione, ma il Napoli allora arrivò terzo. Gli azzurri, stasera in completo giallo, hanno sempre avuto il controllo della gara sciorinando il solito gioco veloce fatto di tocchi di prima, di movimenti senza palla e con una buona velocità. Nel primo tempo gli azzurri vanno subito il gol con Mertens, gol annullato per posizione di off side del belga, posizione confermata dal VAR. La Sampdoria deve rinunziare al portiere titolare Viviano, infortunatosi nel riscaldamento, e schiera il giovane Belec che si distingue per ottimi interventi specie su Albiol, colpo di testa su corner e su Insigne, tiro centrale ma molto insidioso. Il portiere della Samp si ripete su tiro di Zielinsky deviato da un difensore blucerchiato. Il tempo si chiude con il Napoli sempre padrone del campo, lo dimostra il consueto possesso palla “condito” con ben nove calci d’angolo contro uno solo della Sampdoria che non ha mai impensierito Reina ben protetto da Albiol e da un Koulibaly attento e sempre pronto a smorzare ogni velleità doriana. Buono il lavoro sulle fasce di Hysaj e Mario Rui. La ripresa non si distanzia dal primo tempo: Napoli in attacco e Sampdoria che cerca di bloccare le fonti di gioco del Napoli tentando poi qualche sortita in avanti. Ma è ancora il portiere doriano che salva la sua porta su insigne che, al termine di una triangolazione velocissima nello stretto, tira a colpo sicuro con la parata di Belec. Nel frattempo Sarri mette in campo il capitano Hamsik al posto di Callejon, affaticato spostando al suo posto Zielinsky. Poco dopo esce Mertens ed al suo posto Sarri schiera Milik. Il Napoli continua a manovrare, il gol è nell’aria e si materializza al minuto 27 con il nuovo entrato Milik che con un tiro a giro piazza la palla nel sette a destra di Belec che stavolta nulla può. Lo stesso Milik viene ammonito per aver esultato e reagito ai “soliti cori” contro il Napoli e Napoli. La Sampdoria cerca di reagire ma anche quando riesce ad entrare nell’area azzurra quasi mai riesce ad impensierire Reina tanto che il portiere azzurro non deve intervenire che una sola volta su un tiro da fuori area. Ma il Napoli non si ferma e cerca il gol della sicurezza. A questo punto però l’arbitro Gavillucci interrompe la gara, Sarri ha più volte protestato con il quarto uomo per questo, per il persistere di cori razzisti minacciando di far rientrare negli spogliatoi le due squadre. Deve intervenire il presidente della Sampdoria Ferrero che si reca sotto la curva dei più esagitati, che sono tanti, per cercare di calmarli e farli ragionare, è uno spettacolo che mortifica lo sport. Il gioco riprende ed il Napoli trova il raddoppio con Albiol che di testa, su calcio d’angolo, batte Belec per la seconda volta. La Sampdoria si proietta in attacco ma ogni tentativo si infrange nella difesa azzurra stasera quasi impenetrabile. La partita si trascina con sei minuti di recupero, per l’interruzione tecnica, tra gli attacchi sterili della Sampdoria e le triangolazioni del Napoli per uscire dal pressing della squadra di Giampaolo. Il Napoli quindi, approfittando del pari tra Roma e Juventus, porta il distacco dalla Juventus a meno quattro,alla Juventus però basta il pari per la conquista il settimo scudetto di fila. Migliori in campo per il Napoli Koulibaly, Jorginho, Zielinsky e una menzione speciale per Milik che ha sbloccato il risultato. Per la Sampdoria il “solito” Torreira ed il giovane portiere Belec. La partita è stata godibile, le due squadre hanno giocato un buon calcio, spettacolo guastato, ripeto, dall’incomprensibile atteggiamento del pubblico di “fede” doriana. La prossima ed ultima gara del torneo vedrà il Napoli affrontare, al San Paolo, il Crotone che deve a tutti i costi tentare di far punti per svitare la serie B, mentre il Napoli vorrà congedarsi dal suo pubblico con una vittoria. Dopo sarà tempo di bilanci sulla stagione degli azzurri e, soprattutto, si dovrà definire se il ciclo di questa squadra potrà continuare o si dovrà considerare finito, molto dipende dalla permanenza sulla panchina di Maurizio Sarri.