INTERVISTA A LUCIANA LITTIZZETTO

INTERVISTA A  LUCIANA LITTIZZETTO

Cominciò timidamente, e con un grosso insuccesso, ad “Avanzi”. Poi vennero “Cielito Lindo” e “Ciro”. Quindi il successo con “Mai dire goal”. Infine la consacrazione con “Quelli che il calcio”. Luciana Littizzetto avrebbe dovuto esplodere con i nuovi programmi della “7”, che non ci saranno. Adesso si sta guardando attorno e si consola con l’incredibile successo del suo libro, “Sola come un gambo di sedano”: 240 mila copie. Luciana, esiste una comicità al femminile? «Ma no. Alle donne è concesso meno. Non possono esagerare. Possono solo ammiccare». La donna può usare le parolacce? «Bella domanda. Me l’ha fatta anche Alain Elkann». «Le parolacce servono. Nella vita di tutti i giorni una parolaccia ben detta ti libera dal male. Nel mio mestiere carica di più l’effetto comico». Le comiche usano le parolacce meno dei comici. «Per anni ci siamo prese maledettamente sul serio. Il movimento femminista era incazzoso, forte, violento. Noi siamo paranoiche, quando una donna parla inizia un discorso, poi un altro, poi un altro. Una serie infinita di subordinate». «Dicono che il nostro cervello sia fatto così. Pieno di virgole. L’uomo invece finisce un pensiero e ne comincia un altro. Senza virgole». Chi le piace fra le donne comiche? «Mi piaceva Bice Valori. Mi fanno molto ridere la Mondaini, la Finocchiaro. Hellen Fielden che ha scritto “Il diario di Bridget Jones”. E Erma Bombek. E nella satira disegnata, ovviamente, Ellekappa». «Benigni, il mago Forrest, Fabio De Luigi, Teo Teocoli, Paolo Hendel, Altan. E Lupo Alberto». In genere. E’ meglio l’uomo o la donna? «L’uomo ha più massa cerebrale. Ma non mi sembra che la usi tantissimo». «La donna ha preso potere, è tranquilla, può vivere da sola, può fare i figli da sola. Questo simpatico creaturino dal cervello gonfio non sa nemmeno dove sistemarsi». «Abbiamo esagerato. Dopo tanta fame, abbiamo fatto indigestione. Dobbiamo ristabilire l’equilibrio. L’uomo è assolutamente necessario». E’ meglio l’uomo sensibile oppure il macho? «Prima andava il sensibile. Adesso il macho. Ma non potreste fare tutte e due? Un bel macho sensibile». «L’uomo che piange no! Mi fa venire le paturnie. Come quelli che non sanno nemmeno cambiare la lampadina». Nemmeno il macho sa cambiare le lampadine. «Il vero macho le cambia. Noi donne abbiamo fisicamente bisogno dell’uomo». «Chi apre le bottiglie dell’acqua? Chi sistema la mensola sul muro? Chi aggiusta il tetto se un fulmine spacca le tegole? L’uomo macho fa tutte queste cose». Qual è lo stato di salute della coppia? «Ho un sacco di amici che sfracassano la coppia. Mia nonna diceva: “Per stare bene insieme bisogna mordere l’aglio e dire che è dolce». «Con un musicista. Davide. Suona la batteria». «E me lo sputa in faccia». «Se gli brucio i polpacci con la fiamma ossidrica se ne accorge. Ma non è tanto estroverso. Ci sono già io che batto i coperchi». «Sono come Brooke di Beautiful, una monogama seriale». «Per essere felici non bisogna mai chiedersi se si è felici. L’ho letto da qualche parte». Per essere felici bisogna vivere da soli? «Non è proprio malissimo. Quando hai appurato la bellezza del vivere da sola, poi fai fatica a vivere in due. Gli uomini e le donne riescono ad amarsi profondamente ma poi mi crollano sulla convivenza. Sbattono uno contro l’altra». «Viviamo in case separate. Lui è allergico al mio cane». «Un bastardo orrendo. Ha tutte le razze del mondo. Piero Chiambretti sostiene che è stato concepito durante un’orgia». «Normalmente. Non ho la gelosia dell’immaginazione, quella perniciosa. Non posso permettermelo. Il criminale è sempre in giro. E poi non se lo merita, il bastardo». «Che ti aprono la portiera della macchina? Che ti versano il vino? Che ti pagano la cena? Noooooo. Finisce inevitabilmente che ti chiamano “la mia signora”. E poi mettono anche loro la dentiera nel bicchiere.» «Me le compro da sola. Ieri ero talmente depressa per come è finita la storia della “7” che sono andata all’Ikea e mi sono comprata una palma». «In effetti credo di avere fatto un acquisto sbagliato». Come vi siete messi insieme, lei e Davide? Colpo di fulmine? «No, ci conoscevamo da tanto. Una sera ci siamo incontrati ad un concerto e lui mi ha detto: “Perché non ci vediamo, chiacchieriamo?». «Tanto. Poi è scoppiata la passione. Incontenibile». Chi ha messo per primo le mani addosso all’altro? Siete per la coppia che si dice tutto? Che cosa le piace in un uomo? «Che sia grande e grosso. Che non si lamenti perché perde i capelli». «Gli dico di dimagrire. Ma me lo tengo grasso». «Un casino. Avevo sensi di colpa clamorosi». E glielo ha detto al tradito? Il tradimento è una cosa grave? «Becchi l’uomo a letto, con una smandrappata, in mutande, tutto spettinato, con l’occhio da Joker di Barman e ti dice: “Cara, non è come credi, posso spiegarti tutto, per me lei non conta niente, sei tu quella importante, è con te che voglio fare dei figli”. Io non credo a quelle scemate: scarico gli ormoni, è solo una cosa di letto. No, il tradimento è una cosa grave. Merita lasciarsi».