5 GIUGNO GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
Il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’Ambiente, World Environment Day. Istituita nel 1974, per ricordare la conferenza di Stoccolma del 1972 quando è nato il programma ONU sull’ambiente. Quest’anno si parla soprattutto diplasticaquel materiale nato solo una cinquantina di anni fa e diffuso con una velocità strabiliante in tutto il mondo e oggi causa di inquinamento e morte di tantissime specie animali a causa dell’ingerimento di quel materiale scambiato per cibo naturale. È di poco tempo fa il ritrovamento di una balena spiaggiata sulle coste asiatiche. Il mammifero era morto per aver mangiato chili e chili di plastica trovati nell’oceano Pacifico e scambiati per plancton. Oggi sono moltissimi gli animali a rischio tra i quali in particolar modo pesci e uccelli che trovano la plastica in mare. Le acque marine di fronte alla Cina, la Thailandia, le Filippine e il Vietnam sono tra le più inquinate. Tonnellate di plastica abbandonata finiscono nel mare, usato come discarica, e lo smaltimento può durare centinaia di anni se non migliaia. È stato calcolato che ogni anno vengono riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici e nel mezzo dell’oceano c’è un’isola di plastica grande come due volte la Francia. Per smaltire un contenitore di plastica ci vogliono dai cento ai mille anni è stato calcolato che ogni minuto vengono acquistate 1 milione di bottigliette di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata. Il tema di quest’anno è proprio la lotta alla plastica negli Oceani. Questo prezioso oggetto, che ci ha aiutato con la sterilizzazione di materiale medico, la pulizia in generale e la praticità rischia di sconvolgere l’habitat naturale di moltissimi animali e di conseguenza l’uomo, per l’uso inappropriato che ne stiamo facendo. In Europa si pensa di eliminare forchette e piattini di plastica insieme alle cannucce che troppo spesso vengono eliminati direttamente nelle nostre acque. La plastica è un materiale molto resistente che non si elimina da sola ma si può facilmente riciclare creando posti di lavoro, assicurando la pulizia nei nostri mari e salvando tanti animali che muoiono per aver ingerito plastica scambiata per cibo. Ma perché non tassare le bottigliette di plastica e rimborsare chi ricicla questo materiale che ci sembrava la svolta del futuro ma poi lo sta rovinando il futuro del pianeta? Vi ricordate la battuta del film Il laureato quando Dustin Hoffman è pigramente sdraiato in piscina e l’amico di suo padre gli dice che il futuro del mondo è nella plastica? Forse lo era allora, una cinquantina di anni fa. Oggi invece il futuro del mondo può essere, anzi lo è già, messo a rischio proprio a causa della plastica. E il motto di quest’anno è: if you can’t reuse, refuse it, se non la puoi riutilizzare non usarla. L’hashtag è#BeatPlasticPollution.
