IL DUBBIO DI DANTE E LE CERTEZZE DI GRILLO
Sto seguendo la parabola discendente delMovimento 5 Stellecon amarezza. Penso che, anche alla luce dell’altissimo numero di astensioni, sia stato un fatto positivo aver tenuto nell’ambito della democrazia parlamentare un 25% di votanti quasi tutti giovani. Ero convinto che i neo eletti del Movimento avrebbero costretto l’asfittica ed imbolsita classe politica italiana a rinnovarsi. Niente di tutto questo. Lo sguardo d’ognuno ha abbandonato i problemi italiani, come un pendolo impazzito ha incominciato a ciondolare dal proprio ombelico ai colleghi di partito guardati con sospetto. D’altronde perché avere fiducia nei colleghi quando il primo a non fidarsi di loro e delle loro opinioni è Grillo stesso? Non è lui che gli ha messo alle calcagna due controllori e poi fatto di tutto per impedirgli di parlare con i giornalisti ed i parlamentari d’altri partiti? Ed a chi, per dimostrare che non scherza, è bastata un’intervista di due minuti per far espellere dal gruppo senatoriale Adele Gambaro che, come se non bastasse, ha dovuto subire la gogna delle “Guardie rosse” della Rete? Ed il “Grande Timoniere”, che sa che il potere sulle persone si mantiene se gli si offre di continuo un nemico sul quale scaricare le peggiori pulsioni, ha già pronta la prossima vittima sulla quale fargli affondare i denti: la senatrice Paola Pinna. Dante nel Canto del’Inferno del Conte Ugolino scrive “Poscia, più che il dolor, poté il digiuno”. Una frase che volutamente lascia un dubbio: Forse Ugolino sopraffatto dal dolore per i figli morti accanto a lui non si è cibato di loro, si è lasciato morire di fame. Con Grillo, invece, non si possono avere esitazioni. Non sopporta che i suoi deputati e senatori ragionino con la propria testa, coltivino dubbi e vadano in cerca delle risposte. Non sia mai! Loro devono essere fedeli alle sue certezze senili ed a quelle inquietanti di Casaleggio. Ma mentre Ugolino ha trovato Dante e Virgilio ad ascoltarlo, quando non avranno più nemici interni da divorare e solleveranno la bocca “dal fiero pasto” i fedelissimi di Grillo non troveranno nessuno. E si guarderanno attorno smarriti.
