IL PRESEPE INTORNO A NOI
Ho una collezione di presepi da tutto il mondo. Quest’anno ho scelto quello che avevo trovato anni fa in Sierra Leone. I suoi personaggi, compreso il piccolo Gesù, sono mutilati. A chi manca un piede, a chi una mano, a chi un arto intero. La guerra civile, che potenti lobby interessate ai diamanti ed al petrolio di quel paese, avevano messo in scena produsse tra i suoi orrori anche quello delle mutilazioni. Ne ho parlato con Sole, la mia piccola, e poi siamo andati a passeggio, sempre chiacchierando, nel ventre povero di Napoli. Un presepe a cielo aperto, con infinite Marie e disperati Giuseppe, con tanti bambini, italiani e no, a far da bambinelli.Sole mi guardava pensosa. Al ritorno a casa si è chiusa in camera sua a trafficare. Dopo qualche ora mi ha chiamato e mi ha mostrato il suo presepe, i suoi presepi.Tante natività. A far da Giuseppe immagini di uomini disperati ed in fuga. Da tanti angoli del mondo, da tante guerre e dittature, dai troppi Erode del nostro tempo. Siriani, yemeniti, sudsudanesi, poveri padri di famiglia italiani senza lavoro. Tante madonnine. Ragazze rinchiuse nei lager libici e fatte oggetto di ogni violenza, madri distrutte dal vedere i loro piccoli divorati dalla fame, profughe rohyngya con sulla testa le loro povere cose e tutta una vita. Ed infiniti bambin Gesù. Bimbi siriani storpiati, creature sudanesi o somale martoriate dalla fame e dalla malattia, piccoli yemeniti agonizzanti per il colera, bambini italiani, tanti, ridotti in miseria dai giochi del potere e di certa finanza.Sì, tutto intorno a noi sta divenendo presepe. Il nostro mondo è gravido di ingiustizia ed orrore.Una grande scritta dominava il presepe planetario di mia figlia. ” L’indifferenza è il cemento dell’orrore “. Poi si è fatta accompagnare a comprare, con i suoi risparmi, un regalo per una sua compagna di scuola il cui papà non trova più lavoro.Buon Natale, Sole. E buon Natale a tutti voi. La speranza è in tutti noi. Nel guardare negli occhi l’orrore ed insieme provare a fermarlo.
