LESSICO IMMORALE

Pensavamo che il punto più basso di questi giorni l’avesse toccato Salvini, preoccupato dalla Meloni e soprattutto da Zaia che entrambi, pare lo considerino per il “nebbia”.Pensavamo che il suo spargere parole in assoluta libertà, in contraddizione l’una con l’altra, fosse il massimo della sue capacità oratorie.Che il suo contributo, da oppositore costruttivo, al Paese potesse arrivare un po’ più alto del solo sberleffo.Ed invece abbiamo sbagliato convinti che questo nostro Paese, in questo dramma che ci avvolge, meritasse altro.A gelare le nostre convinzioni ecco in soccorso l’altro Matteo, quello che ben conosciamo dai tempi dei giochi a quiz, dai tempi delle margherite, della terra bruciata al tempo della provincia. Si, Matteo, Matteo Renzi, quello che oggi naviga oltre il 2% e sotto il 4.Quello che magari si presenta bene ma che lascia vincere lo smisurato, incondizionato, amore per se stesso.Quello che si fa forte con gli amici delle Grandi Opere e della grande finanza.Quello che oggi nessuno reggeva quando Conte spiegava che il governo sta seguendo un piano che “persegue l’interesse generale anche con misure impopolari“. Quello che scapitava quando ha sentito dire che la strada scelta dall’esecutivo per combattere il contagio del coronavirus, infatti, “non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso“. Quello che ha inarcato le ciglia che quando Conte ha affermato: “Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità ma il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti“.E Renzi ha lanciato il suo affondo a Conte:“Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio – ha sentenziato Renzi- lei è stato bravo a rassicurare gli italiani, è stato molto bravo. Il punto però è che nella fase 2 della politica non basta giocare su paura e preoccupazione. C’è una ricostruzione da fare che è devastante e richiederà visione e scelte coraggiose. Dia un occhio in più ai dati dell’Istat o noi non saremo al suo fianco. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva”. Qualcuno ha parlato di minaccia, di ultimatum, di una offesa alla Costituzione che potrebbe essere comunque risolta con qualche “indirizzo” che permetterebbe agevolmente di conservare il sostegno di Italia viva. Ma l’invito è chiaro se Conte sceglierà la strada della prudenza su certi argomenti i renziani non ci saranno.A nessuno però, allo stato delle cose, è dato sapere i dettagli di questo lessico immorale che sembra piuttosto, la premessa di un ricatto.