RIAPRIRE TUTTO?

RIAPRIRE TUTTO?

Ieri alle 11.30 una delegazione di 3 persone, per osservare le regole dei non assembramenti, in rappresentanza di 2.000 esercenti (ristoratori, gestori di locali, estetisti e parrucchieri)ha consegnato le chiavi dei loro locali al Comune diMilano, come forma diprotesta contro la decisione del governo di mantenere la chiusura di queste attività anche nella fase 2, che partirà dal 4 maggio, posticipandone la riapertura il primo giugno. Non tenendo conto di quello che sta succedendo in Europa: la Germania che aveva aperto evidentemente in modo affrettato ha visto il suo indice di contagiosità risalire da 0,7 a 0,9 in 15 giorni e ha dovuto invertire marcia. Anche la Francia  ha frenato. I commercianti, i bar, ristoranti e parrucchieri vorrebbero riaprire tutto. Naturalmente appoggiati dalle destre, che cavalcherebbero qualunque protesta per recuperare visibilià e punti nei sondaggi. Anche la CEI, peraltro smentita dalla saggezza del Papa, preme per riaprire. Come se l’assembramento in una chiesa fosse diverso da quello in un teatro, in un cinema o in uno stadio. Che anzi a ben vedere è pure uno spazio semi aperto, al contrario delle chiese. Io non credo che Conte, con l’economia a rotoli, gli ospedali ancora affollati e il malcontento sociale, tragga alcun vantaggio nel’insistere nella cautela. Semplicemente attua quello che ilcomitato tecnico scientifico degli esperti, gli unici cui si può dare credito, gli ha raccomandato in un report: “Se si riapre tutto inidiscriminatamente, a fine giugno ci saranno 151.000 malati in terapia intensiva e  431.000 a fine anno”. Nessun Paese e nessuna Sanità al mondo pottrebbe gestire questi numeri. Ci sono ancora più di 300 morti al giorno: certo paiono pochi in confronto ai mille di qualche tempo fa. Ma sono una strage. Ricordiamoci di quando gl ospedali erano strapieni, mancavano i letti, c’erano i malati in corsia e non bastavano per tutti nè i medici, nè i respiratori, nè i cimiteri. Era solo un mese fa. Vogliamo tornare a quella situazione? Apriamo. Poi la CEI e Salvini se ne assumeranno la responsabilità o sarà ancora colpa del governo? Fa bene Conte a tenere duro. Si chiama senso di responsabilità. Finalmente qualcuno che antepone l’interesse comune alla propria convenienza politica, Aprire tutto sarebbe molto più facile.