L’UE HA TAGLIATO LE STIME DEL PIL DELL’ITALIA PER IL 2020

L’UE HA TAGLIATO LE STIME DEL PIL  DELL’ITALIA PER IL 2020

L’UE ha tagliato le stime del PIL dell’Italia per il 2020 di fatto invitando speculatori e elettori a sostenere la destra liberista per ricominciare a crescere.In America Moody’s ha invece previsto un facile trionfo di Trump se il PIL continuerà a crescere ai ritmi attuali. Gli economisti, sacerdoti della nuova religione della finanza globale, non perdono alcuna occasione per affermare la loro fede come vera e assoluta e diffonderla appoggiando chi si venda più facilmente alle lobby. Il loro obiettivo, al di là dell’osceno arricchimento dei ricchi e dei loro servi (sé stessi inclusi) e della concentrazione dei beni e del potere nelle mani di pochissimi individui e multinazionali, è lo smantellamento della civiltà e la regressione a uno stadio primitivo e barbarico della società umana, in cui a contare erano soltanto la forza bruta, fisica o del denaro, e i desideri più bassamente materiali e immediati. Con un vantaggio: allora le necessità erano dettate dalla realtà e dunque imputabili alla Natura o a Dio o al caso; adesso sono virtuali e dunque generate dai padroni del mondo.Dopo millenni di religione, filosofia, politica, storia, arte e cultura, dopo secoli di scienza, l’unica priorità deve tornare a essere il consumo – la roba, come la chiamava Verga. Moody’s lo dice esplicitamente: scandali, sicurezza, identità, guerre, felicità non contano niente finché gli americani possono andare al centro commerciale o ancor meglio online per comprarsi l’ultimo gadget, ennesima illusione autoreferenziale resa indispensabile dalla martellante pubblicità. E in Italia, ve ne sarete accorti, la lotta del M5S contro la corruzione e la globalizzazione che hanno messo in ginocchio il paese non gli sta portando consensi, anzi lo penalizza nei sondaggi, perché i vantaggi non sono istantanei e buona parte degli italiani si venderebbe per 80 euro oggi (o la promessa mafiosa di un posto di lavoro o di un favore) ma non per riforme che nel tempo creino un sistema sostenibile e più giusto.Non c’è che dire: stanno vincendo. Più che qualsiasi generazione precedente, quella di oggi è appiattita sul presente: internet e i nuovi media hanno imposto un consumismo accelerato e compulsivo non solo di inutili prodotti ma anche e soprattutto di bisogni e di idee. Il mondo che ci circonda è sempre più orrendo, distrutto dall’irresponsabile avidità umana (peggio, dall’avidità di pochi e dalla stolta condiscendenza degli altri) ma la gente si consola mettendo la testa nella sabbia della virtualità.Ciò non significa che tutto sia perduto. Significa che occorre calibrare la resistenza e la lotta sulla gravità della situazione. Basta con le ingenuità e gli astratti furori: per uscire dalla deriva liberista servono enorme coraggio, determinazione, lucidità, organizzazione. E bisogna capire chi sono i veri nemici e le loro strategie.