OH MY GOD! VAN EYCK WAS HERE

OH MY GOD! VAN EYCK WAS HERE

Jan Van Eyck è stato per l’arte medievale l’equivalente diPablo Picassoper l’arte moderna. Con la sua tecnica rivoluzionaria, il suo amore per i dettagli e l’innovativo uso della prospettiva, ha creato capolavori che, a distanza di sei secoli, mostrano una modernità geniale.Oh My God! Van Eyck was here, è parte del progettoFlemish Masters 2018-2020. DopoRubenseBruegella pittoresca città diGentoffre, per tutto il 2020, una serie di celebrazioni legate all’artista fiammingo più famoso. Le otto ali del capolavoro assoluto del Maestro, ilPolittico dell’Agnello Mistico, che costituiscono il cuore della mostra, sono appena state restaurate e per la prima e unica volta sarà possibile ammirarle al di fuori dellaCattedrale di San Bavone,dove torneranno alla fine della esposizione. I pannelli, che insieme coprono un’area di 25 mq, saranno suddivisi nelle sale, dando la possibilità di ammirare da vicino la rivoluzionaria e geniale tecnica del grande maestro. Il Museo delle Belle Arti di Ghent è riuscito a raccogliere oltre la metà delle poche opere sopravvissute ai secoli. Queste saranno esposte con alcuni lavori dell’atelier del maestro fiammingo e a copie di dipinti scomparsi. Provenienti da importanti collezioni internazionali, quali i Musei Vaticani, il Museo Nacional del Prado, la Gemaldegalerie di Berlino e il Paul Getty Museum di Los Angeles, per citarne alcuni, si potranno vedere oltre 100 capolavori del tardo Medioevo e del primo Rinascimento Italiano. Paradossalmente, nonostante fosse già una leggenda in vita, non si sa molto del grande pittore. Nacque probabilmente nel 1395 nella città diMaaseike morì nel 1441 a Bruges, dove si era trasferito 9 anni prima, come pittore ufficiale e diplomatico di Filippo il Buono. Uomo di genio versatile, Jan van Eyck venne usato spesso come spia. All’epoca, era costume per duchi e principi, commissionare ritratti e opere ad artisti di corti rivali; lavori che a volte risultavano ottime coperture per carpire i segreti dei nemici. E’ di Jan van Eyck il ritratto dell’Infanta Isabella di Portogallo, futura moglie di Filippo. L’artista viaggiò molto, secondo i desideri del duca, non solo all’interno del Belgio e non solo come pittore. Ma alla fine tornò a Bruges, dove lavorò anche per la città, di cui rimangono tracce ancora oggi: il Prinsenhof, la Cattedrale di San Salvatore (di cui progettò il coro), i resti della antica cattedrale dove è sepolto. Al Museo Groeninge si possono ammirare laMadonna del Canonico Van del Paelee ilRitratto di Margherita Van Eyck. Nella città, patrimonio Unesco, ci saranno3 mostre temporaneelegate al Maestro Fiammingo:Jan van Eyck in Bruges(12 marzo -12 luglio, Groeninge Museum);Memling Now(4 aprile – 6 settembre, Sintjanshospitaal);Heaven in a nutshell(1 ottobre 2020 -1 febbario 2021, Groeninge Museum). APalazzo Ducale, la mostraDa Tiziano a Rubens, fino al 1 marzo 2020, trasforma gli spettacolari appartamenti del doge in “constkamers”, stanze arricchite da meravigliose opere d’arte che rappresentano le ricchezze delle collezioni fiamminghe. Con capolavori di artisti quali Tiziano, Rubens, van Dyck e Sweerts. Dove:MSK Museum of Fine Arts Ghent, Fernand Scribedreef 1, Ghent. Quando:dal 1 febbraio al 30 aprile 2020. Orari:tutti i giorni dalle 9.30 alle 19, venerdì, sabato e lunedì fino alle 23. Biglietti:online 25€, al museo 28/15/2 €.