ORTIGIA MIA

ORTIGIA MIA

Judie Fein, scrittrice che da anni si occupa degli aspetti psicologici e trasformativi delviaggio, afferma:“le nostre vite sono totalmente prive d’equilibrio, e una vacanza è un modo efficace di cambiare il ritmo della nostra esistenza, di esporre il cuore e la mente a cose nuove, e di dare una nuova prospettiva”. Esiste un posto che ho visitato diversi mesi fa e che mi pensare proprio a questo tipo di sensazioni:Ortigia.Ogni tanto, quando chiudo gli occhi, risento ilcaldo sciroccosulla pelle e un leggeroprofumo di salsedine e zagara.Con il pensiero sono ancora lì, su quell’isola, un luogo magico che deve aver subito un qualcheantico incantesimoda parte degli dei greci perché è capace di richiamarmi a lei anche a più di 1000 km di distanza.Senza abbandonare la nostalgia oggi vi porto con me, a ritroso nel tempo, per farvi rivivere le mie emozioni siciliane e farvi venire voglia di una vacanza davvero indimenticabile. Per chi non lo sapesse,Ortigia è lo storico cuore di Siracusa, una delle province della soleggiataSicilia.Arrivata all’ingresso del borgo marino personalmente non ho avuto l’impressione di essere su un’isola perché la città galleggia silenziosa vicino alla terraferma ed è collegata ad essa da due grandi ponti.Passando perPonte Santa Luciasono stata subito accolta dai resti delTempio di Apolloche fa da apripista al resto delle numerose bellezze e senza cartina alla mano, mi sono lasciata trasportare dal caso e mi sono addentrata.In un attimo ero dentro, persa tra vicoli incantevoli, viuzze barocche con i balconi ricolmi di fiori, negozietti tipici, comari sotto casa che lavoravano a maglia, pupi siciliani sullo skateboard e una bellezza che quasi ipnotizzava, rendendosi musa. In molti sostengono che questo fascino le derivi anche dalla suatrama storicache cuce insieme, in un unico mosaico,le gesta greche con quelle sicule.Ortigia è la città nata da un’incontroe di questa unione ne è figlio ilDuomoche rappresenta esattamente il passaggio di diverse epoche che però, invece di coprire una l’altra, le vede abbracciarsi. L’esterno della cattedrale appare vistoso con i suoidecori barocchimentre l’interno sorge sui resti di unTempio dedicato ad Atena, della costruzione greca ne conserva le imponenti colonne. Questo aspetto è affascinante, passate la mano su una dellecolonne dorichee immaginate quante preghiere devono aver involontariamente ascoltato nei secoli. Non è un pensiero stupendo? Come rafforzativo di quanto scritto, sappiate che ilDuomo di Siracusafa parte dei beni protetti dall’UNESCO. Credetemi amici, una volta arrivati qui, per la sua spettacolarità e per la bellezza della piazza in cui è collocato, vi sembrerà di rivivere le scene del film“Malena”diGiuseppe Tornatore.Ma inpiazza Minervanon si respira solo aria cinematografica, qui amici si mangia lavera granita sicilianae voi non potete non  assaggiarla.