UNA LETTERA DA PIU’ DI 1OO NOMI DELLO SPETTACOLO PER LA RIFORMA FRANCESCHINI

UNA LETTERA DA PIU’ DI 1OO NOMI DELLO SPETTACOLO PER LA RIFORMA FRANCESCHINI

Dopo gli ultimi risvolti emanati della sentenza del Tar sulla riforma dello spettacolo dal vivo, che ha annullato il decreto ministeriale della suddetta riforma, bloccando anche le erogazioni del fondo unico per lo spettacolo, e la successiva sospensiva del Consiglio di Stato ottenuta dal Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, arriva a “grande voce” la richiesta di portare avanti la riforma dello spettacolo dal vivo, dagli attori di cinema e del teatro.Il mondo dello spettacolo, attraverso una lettera firmata da oltre cento nomi della cultura e dello show, si appella a Governo e Parlamento affinché non vengano rese inutili le novità importate dalla riforma e che si arrivi presto anche a una legge quadro per il settore.“Sottolineiamo che la riforma introdotta dal Ministro Franceschini nel 2014 ha portato rinnovamento in un mondo ingessato da regole immobili da troppi anni e che, in nome della storicità di diritti acquisiti, finivano spesso per privilegiare realtà invecchiate nell’inazione e nella incapacità a rinnovarsi. La riforma ha almeno introdotto una più corretta classificazione delle categorie sia per la Prosa che per la Musica e la Danza senza trascurare la Promozione e la Distribuzione; ha introdotto criteri di oggettività nella valutazione dei risultati, premiando l’incremento del pubblico, delle giornate di lavoro (in particolare di quelle dei giovani al di sotto dei trentacinque anni), favorendo quindi l’accesso alle professioni dello spettacolo dal vivo di generazioni da anni emarginate o addirittura escluse dalla dignità del lavoro anche attraverso i criteri della continuità artistica; ha offerto al pubblico la crescita qualitativa delle imprese di spettacolo chiamate a privilegiare la presenza sul proprio palcoscenico; ha introdotto inoltre un sistema comparativo fra i soggetti appartenenti alla medesima categoria, sistema che prima non esisteva.”Queste e molte altre sono le ragioni riportate nella lettera firmata dai diversi personaggi di cultura e spettacolo come Michele Placido, Franca Valeri, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo, l’architetto Stefano Boeri, Luigi De Filippo, Massimo Ghini e tanti altri.Concludendo, la lettera esorta a una presa di posizione e di coscienza più solida perché “È importante non rimettere in discussione le riforme quando finalmente arrivano.”Dal suo lato, il ministro dei beni culturali Franceschini risponde alla lettera con un tweet: “Le 100 personalità che mi hanno scritto per sostenere la riforma dello spettacolo ci impegnano ad andare avanti”.