AUSTRIA, FRONTIERE E SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA

AUSTRIA, FRONTIERE E SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA

Si inaspriscono in Austria le misure contro l’afflusso dei rifugiati. Ad annunciarlo in una intervista uscita oggi sul quotidiano “Österreich” e’ il cancelliere Werner Faymann. Primi atti, la nomina del nuovo ministro della difesa, nella persona di Hans Peter Doskozil gia’ capo della polizia, e l’inasprimento dei controlli alle frontiere per la verifica dello status di ogni singola persona. Una sorta di sospensione degli accordi Schengen che fa riflettere sulla necessita’ di assicurare ora da parte della UE una politica condivisa. D’altronde, viene naturale dirlo, finche’ l’emergenza tocco’ i paesi a Sud dell’Europa – Italia compresa – la Germania e l’Austria non avevano assolutamente in animo la comprensione di un fenomeno vasto che si sarebbe ripercosso sul loro territorio. E quindi il cancelliere ora va giu’ duro con un giudizio pesantissimo sulla UE. E verrebbe da aggiungere, fuori tempo massimo…”E’ scioccante che l’Unione europea a causa della sua struttura complessa non riesca a risolvere problemi così importanti come la crisi dei rifugiati in tempi rapidi – ha tuonato Faymann – il rischio è: troppo poco e troppo tardi”. Il riverbero sull’intero assetto dell’Unione e’ la stoccata finale. “Spero in una rapida protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea.”, ha concluso. Vale a dire altrimenti, l’intera UE sara’ in discussione. Dal Sud dell’Europa viene invece spontaneo sottolineare come l’unione da tempo avrebbe dovuto occuparsi del problema che aveva alle porte. Invece, grazie alla politica di basso cabotaggio dei singoli stati, soprattutto della locomotiva d’Europa, si e’ atteso troppo. Ed ora, sul latte versato, anche i piccoli stati animati dalla politica egoistica di moda in questi anni, tuonano come se avessero scoperto d’un tratto l’acqua calda.