DOPO IL VOTO DI FIDUCIA: TUTTI SCONTENTI. TRADITI E TRADITORI

DOPO IL VOTO DI FIDUCIA: TUTTI SCONTENTI. TRADITI E TRADITORI

Nota preliminare per chiunque avesse la compiacenza di proseguire la lettura: qui di seguito si parlerà di tradimento, ma poiché ne parliamo in seno alla politica si dovrà intendere la parola in senso lato, come scritta tra virgolette. Il tradimento in politica è vecchio esattamente quanto la politica stessa, anzi potremmo dire che è vecchio quanto la nascita stessa dell’uomo, ammesso che la nascita dell’uomo e quella della politica possano datarsi in tempi diversi. Le cause possono essere varie, e le conseguenze spesso inimmaginabili. Prendiamo due esempi di tradimenti recenti, tanto recenti da essersi verificati nell’attuale legislatura, che ha soltanto 7 mesi di vita: il tradimento dei 101 ed il tradimento ai danni del pregiudicato. Il primo è l’ormai celeberrimo tradimento del PD ai danni di Prodi, nell’elezione del Presidente della Repubblica. Ha tutte le caratteristiche del più classico dei tradimenti. Apparentemente senza scopo, o quantomeno lo scopo è occulto ai più; è stato attuato da soggetti tuttora anonimi, e come esito conclusivo ha avuto delle conseguenze terrificanti, con la nascita del Governo di larghe intese tra destra e sinistra (?). Il secondo è molto più recente, e per certi versi inaspettato, dato che abbiamo assistito ad una cosa davvero inimmaginabile, i politicanti della destra ribellarsi al pregiudicato, e seguire una loro strada (ed incredibile a dirsi delle loro finalità), sfilandosi dalla voglia di distruzione del loro capo, di cui negli ultimi venti anni avevano  perseguito tutte le voglie e necessità. Inaspettato, dunque, e totalmente privo delle  caratteristiche tipiche del tradimento, conoscendone noi i motivi e gli autori. E perfino le conseguenze: nessuna. Da questa breve descrizione potremmo dire che il loro è stato un tradimento da operetta, del tutto inutile, eppure non è così, ma questo lo vedremo tra breve. E’ invece da sottolineare come il tradimento consumatosi ieri, proprio per le sue caratteristiche peculiari, riesca a far apparire quello dei 101 ancora più inaccettabile, schifoso ed amorale. Il PD è riuscito a fare brutta figura anche nel campo del tradimento politico, e per mano dei nostri liberali da commedia, un vero capolavoro. Certo non bisogna poi scordarsi che trattandosi di un’azione portata a termine dal PDL vi è sempre e comunque un aspetto di comicità tanto involontaria quanto inevitabile. In questa ipotesi particolare ce l’ha regalata il noto Senatore Scilipoti ch ha avuto l’ardire di gridare che i traditori avrebbero meritato di essere bastonati. Questo giusto per ricordarci con chi abbiamo il piacere di confrontarci. Ma siccome il tradito è il pregiudicato, bisogna aspettarsi sempre il colpo di scena, ed infatti lui si è vendicato dei traditori nell’unico modo che gli stessi meritano: con il tradimento. Oggi, infatti, il pregiudicato ha annunciato che avrebbe votato la fiducia, di fatto smentendo se stesso, ma a questo siamo più che abituati, ma soprattutto facendo perdere di importanza, anzi cancellando del tutto dalla politica italiana coloro che lo avevano tradito. Infatti, se il pregiudicato avesse continuato nella sua idea di far cadere il Governo i traditori avrebbero assunto un ruolo, anche per il futuro, di una certa importanza. Ma votando il PDL la fiducia gli stessi non solo non contano più niente ora, ma domani, al momento delle prossime elezioni, o dovranno tornare dal capo, cospargendosi il capo di cenere, o spariranno dalla scena politica: insomma dopo Fini, con il suo colpo di teatro il pregiudicato ci ha fatto il regalo di far sparire un altro poco di politicanti dalla scena nazionale, quasi quasi andrebbe pure ringraziato. Tra l’altro con il suo gesto il pregiudicato non solo potrà continuare a far la voce grossa in sede politica, che l’esistenza del nuovo gruppo certo non lo spaventerà almeno finchè il Presidente del Consiglio sarà il nipote amatissimo del suo braccio destro, nonché esponente del Partito che più di tutti lo ha aiutato in questi anni, ma ha ribadito ancora una volta il suo assoluto ed incontrastabile dominio sulla destra italiana, che fintanto che lui deciderà di rimanere in campo né sarà ostaggio e servo. Certo ci sarebbe un ulteriore profilo, quello della credibilità di un personaggio che un giorno annuncia una scelta, normalmente sofferta come quella di ritirare la fiducia ad un Governo composto anche da suoi ministri (ma tanto lui decide la sorte del Governo a seconda se il giorno prima regalano un rigore al Milan, oppure no), ed il giorno dopo invece cambia idea, ma siccome parliamo del pregiudicato questo profilo è del tutto secondario, come lo è per i suoi sottoposti (gli stessi che hanno votato in aula che Ruby era nipote del Presidente egiziano, tanto per capirci). L’unico punto, invece, che meriterebbe un secondo di approfondimento è che il PD continua a Governare con questa gente; ma siccome parliamo del Pd probabilmente anche questo aspetto è del tutto secondario.