ECCO PERCHE’ A BOLOGNA VOTO VIRGINIO MEROLA
VADO A VOTARE MEROLA PERCHE’ NON VOGLIO VIVERE IN UNA CITTA’ GOVERNATA DALLA LEGA NORD.E’ una motivazione personale che non accetta obiezioni o distinguo, che basta e avanza anche per tutte le prossime elezioni finché campo.La sola idea di vedere Salvini trionfare domenica notte dicendo che ha conquistato Bologna mi fa gelare il sangue nelle vene. Pensare poi ai cinque anni successivi, peggio ancora. Salvini e tutti i suoi discepoli rappresentano tutto ciò che ionon vorrei mai essere nella vita.Potrei aggiungere altre considerazioni – opinabili da chi la pensa diversamente – che però sono solo accessorie e inutli, rispetto a quanto sopra enunciato: 1) sono convinto che la Borgonzoni non sia in grado di fare meglio di Merola 2) Bologna può essere governata meglio di così certamente, ma non dalla Borgonzoni 3) questo sistema elettorale ti porta al ballottaggio a fare la scelta della torre, non a scegliere il tuo sindaco o il tuo partito ideale o il meno peggio ma semplicemente chi vuoi che governi la tua città tra due persone, e io non ho dubbi su quale scegliere delle due. E’ come una partita di basket o una finale degli europei, non c’è pareggio, non c’è terza via 4) gli amici di sinistra che si arrampicano sugli specchi per spiegare che per loro non è uguale, tra Merola e Borg, ma che non vanno a votare, non li capirò mai: non è il momento di sofismi intellettuali, di ragionamenti sottili, così sottili che si sbriciolano in mano, di ennesime masturbazioni politiche che hanno portato tanta sinistra alla miopia; è il momento del ragionamento grossolano cui ti obbliga questo sistema elettorale. Quindi, siccome sono sicuro che non vorrebbero mai vedere Bologna nelle mani della Lega, li invito, nel segreto dell’urna, a seguire questo istinto e poi mentire spudoratamente fuori per salvare così la loro reputazione e integrità intellettuale. E sennò vorra dire che qualcun altro, come me, si sporcherà le mani al posto loro, consentendogli di conservare la propria verginità intellettuale in una città non amministrata dalla Lega, non zeppa di fascisti e post fascisti nei posti di potere, di non sentire ancora Faccetta nera cantata dentro palazzo d’Accursio come nel 99 (e stavolta sarebbe molto peggio perché c’è una bella differenza, in peggio, tra Guazzaloca e la Salvinzoni), di non vedere, come a novembre, saluti romani e insulti violenti, omofobi e razzisti in piazza Maggiore.
