ESISTE ANCORA UNA SEGRETERIA NEL PD?
Non scrivevo di politica da un po’ di tempo, ed ammetto che la mia salute se ne era giovata non poco. Ma ora ho deciso di rompere il mio silenzio, che ammetto è stato dettato più da delusione che da altro. Già da parecchi giorni vado leggendo appelli al PD di staccare la spina a questo Governo, di ricucire con i propri elettori, di recuperare un minimo di dignità. Appelli e riflessioni moltiplicatisi, come per magia, dopo la conferma della condanna a Berlusconi, di ieri. Ora non che tali appelli non li condivida, fino alla rielezioni di Napolitano ero il primo a scriverne ogni giorno però penso di avere sufficienti capelli bianchi in testa per poter dire che nulla cambierà, nella linea politica del PD. D’altra parte perché dovrebbe? Perché Berlusconi si è visto confermare la condanna in secondo grado? Da un punto di vista formale, in realtà, nulla è cambiato; incensurato era ieri pomeriggio alle 16, ed ancora lo è; ammesso che questa situazione cambierà mai, infatti pende la decisione della Consulta, che rischia di far saltare il processo di appello chiuso ieri, e la prescrizione è comunque non lontanissima, poco più di un anno. Ma soprattutto mi chiedo, cosa dovrebbe essere cambiato nella testa dei dirigenti del PD, dopo la conferma della condanna? Non è che prima di questa seconda condanna il nostro poteva definirsi un immacolato, né la situazione è cambiata oggi. Se il PD avesse creduto in una visione etica della politica, avrebbe dovuto rifuggire dall’abbraccio mortale col PDL anche prima di ieri. Non bastava la condanna in primo grado? Sempre di evasione fiscale si parlava, mica è cambiato il titolo di reato. Allora la redenzione dovrebbe passare dagli umori del suo elettorato? Non è che prima della sentenza della Corte d’Appello l’elettorato del PD vedesse il Cavaliere come un amico, e solo ora si accorge che è un soggetto quantomeno equivoco. Anche per il popolo della sinistra nulla è cambiato. Dunque il quadro di ieri è immutato anche oggi. Non sarà questa condanna a far cambiare la linea della segreteria (ma esiste una segreteria, al momento?) piddina. D’altra parte, provando a ragionare serenamente, cosa ne verrebbe, al PD, dal fare una nuova marcia indietro, e far franare questo esecutivo? Forse agli occhi dei suoi elettori, tutto ciò, cancellerebbe le stupidaggini fatte negli ultimi tre mesi? Direi di no. Leggevo oggi un sondaggio. Il PDL, al momento, sarebbe il primo partito, seguito, ma da vicino, dal Movimento, e dopo, e ben staccato di almeno 5 punti, ci sarebbero i nostri eroi del PD. Ammettendo che questo quadro sia credibile, e sinceramente mi sembra che lo sia, cosa ci guadagnerebbe, oggi, il PD a tornare alle urne? Probabilmente darebbe solo una nuova arma in mano al Cavaliere, che potrebbe accusare la sinistra – accetto qualunque critica all’assimilazione PD-sinistra – non solo di aver tradito il patto stretto una settimana fa, ma anche di agire irresponsabilmente. Mollare ora, invero, avrebbe solo l’effetto di far aumentare l’idea che la linea del PD sia schizofrenica. Dubito che arrivino a tanto. Ed ancora, senza una linea politica nuova, accontentiamoci di qualcosa di meno, senza una linea politica, come dovrebbero affrontare le urne? Chi guiderebbe quest’armata Brancaleone? Il pericolo di una perdita, meglio tracollo, sarebbe probabilissima. No il PD non può permetterselo, né, probabilmente, converrebbe all’Italia. Finchè il PD non risolverà tutti i suoi problemi interni, e deciderà se essere un partito realmente socialdemocratico, o di contro sceglierà una deriva centrista, è solamente un peso per il Paese. Solo la chiarificazione degli assetti interni, della linea politica, dei ruoli di ognuno, di un certo ripulisti soggettivo, potrà consegnarci un partito all’altezza del suo ruolo. Senza tutto ciò, è più di danno che di ausilio. E questo, in segreteria (scusatemi se sono ossessivo, ma esiste ancora una segreteria nel PD?), lo sanno benissimo, ed per questo che cercheranno di andare avanti con questo Governo farsa. Anche perché, se esiste una flebile speranza che recuperino qualcosa, elettoralmente parlando, questa possibilità passa da una, al momento improbabile, buona riuscita dell’esecutivo, sia sul piano economico che su quello dell’immagine pubblica. Si potrebbe pensare che, al contrario, sia il PDL a non disdegnare le urne. Anche su questo tendo a vederla in maniera diversa. In primo luogo dovrebbero staccarsi dalle poltrone, che con tanto accanimento hanno ricercato, e con ottimi esiti, bisogna dire. E poi, vuoi mettere chiudere una legislatura così presto? E tutti quei bei soldini persi? Soprattutto se possono nascondere tutto ciò, dietro le voglie del Presidente della Repubblica, senza prendersi in prima persona la responsabilità dell’operazione politica? Ma che credete che il PDL sia formato da Razzi qualunque? Secondo motivo che porterà la destra a proseguire col Governo Letta, è il poco distacco, in termini di voti, che lo separa dal Movimento. Se si andasse alle urne ora, non sarebbero certo sicuri di ottenere la maggioranza necessaria per il premio alla Camera. Troppi pochi voti di vantaggio, che in una campagna elettorale in cui Grillo avrebbe ottimi argomenti da vomitare in faccia agli elettori, gentile regalo di destra e sinistra, potrebbero evaporare facilmente, regalando la Camera all’orda pentastellata. No, andare alle urne, oggi, non conviene a nessuno, tutti rischierebbero di averne solo svantaggi. Il Governo Letta, al netto di imprevisti, durerà un bel po’. Tutto ciò vi sembra ben poco etico? Sono settimane che sottolineo, come questo sia un problema del tutto inattuale in certe segreterie. Ah, scusate, non vorrei essere troppo ripetitivo, ma esiste ancora una segreteria nel Pd?
