FINALMENTE I RICCHI PAGHERANNO PIU’ TASSE
E’ partito come si deve Barack Obama, pochi giorni dopo la sua rielezione. E non si è fatto intimorire dall’entrata assassina, a gamba tesa, da dietro, da rosso diretto, delle società di rating, che vorrebbero togliere la tripla A agli Stati Uniti, nel caso non riducessero entro pochi mesi il loro debito pubblico. Obama ha insomma capito che quando il gioco si fa duro, i duri devono cominciare a giocare. Cosi il duro dal cuore tenero, che si commuove parlando al proprio staff, ha deciso: Si tassino i ricchi, perchè se uno come lui guadagna 250 mila dollari l’anno è giusto, giustissimo che paghi di più. E che perciò paghino loro, i ricchi appunto, perchè non è possibile che a rimetterci siano sempre quelli della classe media e gli operai. Un discorso che non fa una piega. Anche da un punto di vista economico. Redistribuendo il reddito, placcando l’ingordigia compulsiva e psicotica delle classi agiate , i soldi infatti tornerebbero finalmente a girare . I consumi riprenderebbero a salire. E la maledetta forbice degli ultimi venti anni, che si stava allargando in maniera sciagurata, potrebbe finalmente tornare a restringersi. Chi ha letto il mio commento di diversi mesi fa, ‘togliere ai ricchi per dare ai poveri, come faceva Robin Hood’, sa di cosa sto parlando. La decisione di Obama, quindi, potrebbe essere finalmente il vento nuovo tanto atteso per riequilibrare la società occidentale. Hollande, in Francia, ha già tassato pesantemente chi ha un reddito superiore al milione di euro. Si attendono iniziative analoghe e salvifiche in tutto il mondo: dall’Italia, alla Germania, dalla Gran Bretagna al Giappone. Mano alla patrimoniale, dunque. E sanzioni severissime a chi esporta capitali nei paradisi fiscali, con trucchetti da farabutti. Del resto: Blowin in the wind. E il vento impetuoso che sta travolgendo un mondo alla disperata ricerca della giustizia sociale per sopravvivere a se stesso, non lo si può più fermare. Ormai , davvero, non più.
