“IMMUNI” ALLA BUONA COMUNICAZIONE

“IMMUNI” ALLA BUONA COMUNICAZIONE

Credo sia ragionevole installare la App anti-epidemia che insieme alle altre misure forse contribuirà a limitare i danni, e credo non sia invece ragionevole sforzarsi di trovare buone ragioni per non farlo. Detto questo, non posso negare il fatto che la presentazione al pubblico di questo presidio elettronico sia stata a dir poco disastrosa. Il presidente Conte ci ha detto un’assurdità parlando dell’anonimato dei dati, perchè se davvero fossero anonimi come si potrebbero identificare i contatti avuti dalla persona positiva nei giorni precedenti? Occorreva spiegare chi possiede i dati e come ne garantisce la riservatezza, null’altro. Il ministro Di Maio ha raccontato l’app come un magico congegno che ci avrebbe avvisato della presenza del virus sulla nostra strada, dimostrando di non avere la più pallida idea della questione. Bastava confessare la propria ignoranza, sempre meglio che improvvisare cavolate. E tutti insieme, politici e tecnici, hanno parlato prima di obbligatorietà, poi di penalizzazioni per i renitenti e infine ci hanno detto che siamo liberi di fare un po’ come ci pare. Insomma, con tutto l’amore per il governo e l’odio per l’epidemia, devo ammettere che un atto di fiducia richiedeva davvero un bello sforzo. Non è troppo tardi, una fonte ufficiale autorizzata che ci spieghi le cose per filo e per segno la si può finalmente trovare?