INTERNAZIONALI DI ROMA, FEDERER E NADAL PER IL TITOLO, COME NEL 2006

Oggi pomeriggio, sul campo centrale del Foro italico, andrà in scena l’ennesima finale tra i due giocatori più forti di questo inizio di secolo. E se è vero che dare un giudizio di valore storico, per un giocatore di tennis, è un’operazione sempre forzata – le differenze tra epoca ed epoca è troppo ampia, sotto troppi aspetti – a soffermarsi solo sui numeri, il giudizio di valore sui due sembra essere corretto. Solo qualche dato per rendere una prima idea di cosa sia lo contro tra Federer e Nadal. Nei loro attuali 29 incontri, ben 8 volte si sono giocati il titolo di un Grande Slam (tra il 2006 e il 2008 il Roland Garros e Wimbledon fu un loro affare privato), e per altre 9 volte hanno disputato la finale di un Master Series ( o Master 1000, la serie di tornei più importanti, dopo i 4 del Grande Slam), ed anche questo è un record assoluto. Ma la rivalità tra il genio di Basilea e il campione di Maiorca non si limita solo al campo, anzi è una dicotomia che per gli appassionati di tennis va ben oltre l’aspetto sportivo. Il loro modo di essere e di giocare è quanto di più distante possa esserci. Federer rappresenta il lato geniale, il talento allo stato puro, con pregi e difetti, la completezza e l’eleganza del gesto tecnico. Nadal è l’emblema, non solo tennistico, di dove può portare la volontà, la caparbietà, l’applicazione; sprovvisto del talento del rivale, ha sopperito con una preparazione fisica maniacale, basti pensare che molte delle sfide tra i due si sono risolte in partite lunghissime, sempre vinte dallo spagnolo. Si potrebbe pensare che questa rivalità, quasi un USA-URSS da guerra fredda, possa essere tracimata fuori dal campo, in invidie o peggio. Invece, causa forse i rispettivi caratteri, oltre la rivalità agonistica, il loro rapporto è cordiale. In quasi dieci anni di sfide si raccontano solo un paio di screzi, subito superati. Per anni la finale tra Federer e Nadal era la partita che ogni organizzatore di torneo pregava di vedere, era ciò che avrebbe nobilitato l’evento. Certo negli ultimi anni, per varie cause, anche fisiche, tra i due si sono inseriti altri giocatori, in primis l’attuale numero 1 mondiale Djokovic, ma il fascino della sfida tra i due rimane insuperabile per ogni appassionato di tennis. E soprattutto per gli spettatori di Roma il ricordo dell’unica finale giocata dai due al Foro italico deve essere ancora impreso nella memoria. Era il 2006, uno degli anni migliori di Federer, la finale sembrava scontata, ma era la prima tra i due sulla terra rossa romana, ed fu una delle partite più memorabili degli Internazionali di Roma. Una partita di oltre 5 ore, rimane tutt’oggi la loro partita più lunga, finita al tie-break del 5° set, che vide la vittoria di Nadal. Da allora non si sono più incontrati sui campi romani, e dunque la finale di oggi ha le caratteristiche di un vero e proprio evento per gli appassionati di tennis italiani e per i fortunati che oggi saranno sulle tribune del centrale romano. Nadal, dopo l’infortunio che lo scorso anno lo fermò per un periodo, cercherà di dare continuità alla sua piena ripresa, dopo le due vittorie nel circuito dei Master 1000, e soprattutto la vittoria sulla terra di Madrid e la finale di Montecarlo, per Federer, invece, il 2013 è stato ancora avaro di successi nei tornei principali. Oggi pomeriggio sapremo se il dominio tecnico, sui campi in terra, e psicologico dello spagnolo avrà ancora la meglio, o se il campione di Basilea riuscirà a vincere per la prima volta il torneo romano. Su una cosa siamo sicuri, che sarà uno spettacolo tennistico da non perdere.