POLITICAMENTE SCORRETTO
E’ un momento strano per la nostra nazione, lo è circa dal 17 marzo 1861, anche se c’è stata la pausa di due guerre, che sono state un momento strano per tutto il mondo, e quindi eravamo tutti sulla stessa barca. E proprio questo è uno dei problemi dell’Italia, che ci dicono che siamo tutti sulla stessa barca, ma ce lo dicono dai loro yacht. Però ce lo dicono con parole eleganti, sobrie, rispettose, chiamandoci con appellativi non svilenti. Ad esempio non esiste più lo spazzino, ora è un operatore ecologico. Non guadagna di più, anzi, lo stipendio, come tanti altri stipendi pubblici, è bloccato da tempo, ma vuoi mettere la soddisfazione di subire un pignoramento come operatore ecologico? Ed in tutti i campi è così, anche per il commercio abusivo su strada. Prima i venditori abusivi venivano chiamati “vu cumprà”, ma qualcuno in alto notò che era un termine quasi dispregiativo, vù cumpra, e che si poteva dar torto ad una così acuta analisi? Pertanto venne bandito il termine, invitando i media ad usare termini più consoni alla dignità umana. Ora resta da capire se variando il termine siano variate anche le condizioni di vita dei soggetti coinvolti, anche se l’esperienza suggerisce di dubitarne. Però che soddisfazione dai, i bidelli che non sono più tali, anche se fanno ancora il lavoro da bidelli, faticano da bidelli, vengono pagati come bidelli, ossia poco. Però poco ma con eleganza, ecco il suo stipendio signor assistente scolastico. Eh, i nostri politici, da Cavour in poi non hanno mai peccato di fantasia, e senza dubbio hanno appreso bene il concetto di intervento spot. E cosa c’è di meglio di una azione che non costa nulla e ti fa guardare con rispetto da persone a cui hai cambiato la vita? Non i cittadini ovviamente, ma quelli che salgono sul carro del proponente, pronti a raccattare i loro voti, come fishes sul tavolo da gioco, Eh,il politicamente corretto è stato un bello straccio che ha lucidato molte poltrone in parlamento, e non solo lì ovviamente. Quindi, da quando è stato sdoganato il politicamente corretto, non esistono più gli invalidi, ma i diversamente abili, e prova di questa abilità è data dal doversi confrontare quotidianamente con l’assurda carenza di servizi tipicamente italiana, a partire dai mezzi pubblici non utilizzabili se non in rari casi. Ma non importa, sono inezie, quisquilie, il politicamente corretto costa meno dell’equità sociale e fa sembrare tutti più buoni e sensibili, un bello steccato bianco, e poi chi se ne importa se lo steccato è marcio e dietro ci sono cumuli di mondezza, tanto non la raccoglierà nessuno e si continueranno ad accampare scuse. A breve, ad esempio, ci sarà lo sciopero dei casellanti autostradali, il cui contratto è fermo da circa 4 anni, ma in realtà si tratta di una categoria di ingrati, perchè il termine casellante è stato abolito da almeno 6 anni, sostituito da un più degno operatore di casello, e quindi la politica ha pensato a loro ben prima che scadesse il contratto. Ma purtroppo, come direbbe il buon Conte Mascetti nel film “Amici miei”, sono tutti bottegai interessati solamente al soldo, e non ad una estetica del linguaggio che li elevi. Pertanto non lamentiamoci pensando ad una Italia allo sbando, ad un crisi che non trova fine, forse arriveremo a venderci tutto, ad essere sempre più poveri, ma almeno non saremo chiamati poveri, bensì differentemente ricchi, ed è tutta un’altra storia.
