AUSTRALIAN OPEN: TRIONFO FEDERER

Battuto in finale il croatoCiliccon il punteggio di6-2, 6-7, 6-3, 3-6, 6-1dopo poco più di 3 ore di gioco.Roger Federerè insaziabile, instancabile e a 36 anni conquista il20esimoslam di una carrierafuori dal comune Poco più di 3 ore di gioco: è il tempo che è servito aRoger Federerper piegareMarin Cilicin finale agliAustralian Opendisputati a Melbourne. Sesta vittoria dello slam australiano (eguagliati Djokovic e Roy Emerson) per lo svizzero che batte in finale Cilic, lo stesso avversario sconfitto in finale aWimbledonnel 2017.Nadalcostretto al ritiro ai quarti di finale per un infortunio all’anca,Stan Wawrinkafermo al secondo turno (uscita prevedibile dato che rientrava proprio da un infortunio) e ancheDjokovicsi è arreso agli ottavi di finale al sudcoreano Hyeon Chung. Federer quest’anno partiva da favorito, ma le sua vittoria ha un saporespeciale. “Questa è la conclusione di una favola, un sogno che si realizza”. Il sogno, nel concreto, è il ventesimo slam conquistato daRoger Federerche, a36 anni, sembra proprio non volerne sapere di lasciare spazio ai giovani, a nuove promesse, a nuovi talenti; il protagonista, il talento, l’eterna promessa è sempre lui. ”E’ grazie a tutti voi che ancora mi alleno, sono teso, sorrido, gioco”. Perché Roger gioca, sempre, e vince. Mai nessuno come lui nella storia del tennisprimoedunicogiocatore ad aver raggiunto quota 20 slam, Roger gioca, sempre, e commuove;si commuove. Dopo la vittoria non trattiene le lacrime, lacrime di gioia, lacrime piene di sacrificio, di tensione, lacrime distensive che nel finale più dolce vengono regalate al pubblico in estasi per l’eternoRoger Federer. Un posto imperituro nella storia del tennis che lo svizzero ha conquistato grazie al suo incredibile talento e ad innumerevoli sacrifici attraverso sconfitte, tante sconfitte, infortuni, tanti infortuni, vittorie. Tante vittorie.Seiall’Australian Open,ottoaWimbledon,cinqueall’Us OpeneunaalRoland Garros. Dopo un2016nero, il2017ha segnato la suarinascita, una rinascita che è prova di unacapacità fuori dal comunedi adeguare il suo giocoal cambiamento, all’età: un lavoro svolto soprattutto a livello psicologico,sulla testa. L’anno scorso si era presentato agliAustralian Openda sfavorito come testa di serienumero 17e, in una finale combattutissima, con il rivale di sempreRafa Nadal, fu proprio Roger a spuntarla, portandosi a casa il titolo. Quest’anno Federer ènumero 2nella classifica mondiale, proprio dietro a Nadal, e, da quel che abbiamo potuto vedere, sembraancora una voltanettamente superiore a tutti gli altri, sia a livellofisicochementale. Con questa vittoriaentra di dirittonella leggenda, una leggenda del tennis che a 36 anniha ancora la forzadi giocare, di vincere, di incantare il pubblico ma, soprattutto,di tornare. Perché è proprio qui la grandezza di Federer,nel tornare. La sua incredibile capacità di esprimere ciò che, forse, è il tennisnel suo massimo splendoree di riuscire a farlo nonostante tutto. Certo, prima o poi dovremo abituarci all’idea chetutto questo finiràma, Federer, sembra proprio non volerla dare vinta altempo. Il vecchio Federerè l’unica certezza.