CHI GOVERNA, ECCOLO IL PROBLEMA

CHI GOVERNA,  ECCOLO IL PROBLEMA

Non so se il presidente della Repubblica abbia fatto bene o meno a imporre lo sbarco dalla Diciotti. Certo ha risolto una situazione surreale, con una nave militare italiana impossibilitata ad approdare in un porto italiano. Però so altre cose. Quando, ancora giovane giornalista, scrissi su Lotta Continua degli esuli istriani e dalmati, ricevetti molte critiche. Ho continuato a scriverne, e trovo strano che molti sostengano il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, e inneggino alle foibe: c’è profugo e profugo. Qualche anno dopo, da Cuba, per lo stesso giornale raccontai, procurandomi qualche problema con la polizia castrista, l’esodo dei marielitos, come vennero chiamati dal porto di Mariel, da dove poi partirono verso la Florida. Raccontai quello che vedevo, come la scena di una coppia di omosessuali picchiati inneggiando a Che Guevara, che non era più in grado di prendere le distanze. Ricevetti ancora più critiche, perchè fuggivano il paradiso socialista. A Valona, nel 1997, raccontai la storia dei gommoni clandestini, e del blocco navale, In Itali al governo c’era il centrosinistra, premier Romano Prodi. Ministro degli interni Giorgio Napolitano. Il 25 marzo in accordo con quel che restava del governo albanese, le navi della Marina militare italiana presero a pattugliare l’Adriatico, fino a sorvegliare da vicino le coste (sul tetto dell’albergo in cui stavo a Valona, c’era una postazione di osservazione di militari italiani). Le navi italiane avevano il potere di rispondere al fuoco e di intercettare gommoni. Il 28 marzo una imbarcazione albanese, rubata nel porto di Saranda, piccola e stracarica, con a bordo molte donne e bambini fu speronata nel Canale d’Otranto dalla corvetta italiana Sibilia. In pochi minuti morirono 81 persone Ne sopravvissero 32. La sentenza di secondo grado, nel 2011, confermò le condanne del primo grado: tre anni e dieci mesi al comandante dell’imbarcazione albanese, due anni e quattro mesi a Fabrizio Laudadio, comandante di nave Sibilia. Non ricevetti critiche, la vicenda fu trattata come una tragedia del mare, e del resto nessuno vestì magliette di alcun colore, forse le vite degli albanesi valgono meno.Non sono un esperto di accordi internazionali, ma forse la Diciotti avrebbe dovuto limitarsi a garantire la sicurezza dell’equipaggio della Vos Thalassa. Certo, consegnarli alla Guardia Costiera libica vuol dire avviarli a centri di detenzione infami. Ma perchè l’Europa e l’Italia che un potere di elargizione di aiuti su Tripoli ce l’hanno non lavorano a imporne di dignitosi ? Perchè tante eroiche ONG non vanno in Libia a fare i cani da guardia dei diritti dei detenuti di quei centri ? Perchè l’Onu non fa qualcosa di più che organizzare qualche volo di rientro da Tripoli verso i paesi di provenienza ? Perchè pretendiamo di imporre la democrazia in Afghanistan e non siamo capaci di esportare un sistema detentivo dignitoso in Libia ? E’ come se avessimo un qualche interesse a far proseguire la tratta, non a incanalare le migrazioni in un corridoio di legalità e di sostenibilità. Sostenibilità: sapete che l’art. 10 della Costituzione, che per molti è una specie di Corano irriformabile, dice che hanno diritto d’asilo tutti coloro che non godono nei propri Paesi, dei diritti e delle libertà garantite in Italia. Andava bene quando i profughi erano dieci ungheresi e tre polacchi, oggi vuol dire miliardi di persone. O forse è solo questione di chi governa, di bandiere e di ideologie, e di doppie morali, di orsacchiotti e palloncini di commozione di massa. Se fosse per le vite degli altri, dovrebbe valere sempre. Io ho aiutato due famiglie irachene e un giovane eritreo a lasciare i loro paesi, ma non ricordo proprio chi governasse l’Italia in quel momento. E non ho ragioni di simpatia o di rancore con chi governa adesso. Sono per conto mio.