CON LA TESTA A TORINO, DA EDDY, JACOPO E PAOLO. ITALIANI CHE HANNO COMBATTUTO L’ISIS

CON LA TESTA A TORINO, DA EDDY, JACOPO E PAOLO. ITALIANI CHE HANNO COMBATTUTO L’ISIS

Stamattina provo a lavorare, ma sono con la testa a Torino, dove Eddy, Jacopo e Paolo, giovani italiani che hanno combattuto l’ISIS, sono in Tribunale, portati dalla follia dello Stato che – invece di dargli una medaglia per aver rischiato la vita per combattere il terrorismo islamico e difendere la giustizia sociale, la convivenza fra popoli, i diritti delle donne – li vuole condannare! Attenzione: NON SONO ACCUSATI DI ALCUN REATO. Semplicemente lo Stato sostiene che siano «socialmente pericolosi». In Italia infatti si può essere condannati in via preventiva e vedersi sottratto il diritto di muoversi liberamente, continuare a risiedere nella propria città o partecipare ad attività politiche. Il tutto in base a un decreto del 2011, ultimo di una serie di atti che hanno aggiornato disposizioni risalenti al 1931, cioè all’epoca FASCISTA. Tali misure, imposte al cittadino «socialmente pericoloso», possono essere tre: l’avviso orale (una sorta di avvertimento scritto), il foglio di via (espulsione dal comune per semplice decisione della polizia) e la «sorveglianza speciale». Quest’ultima è la misura più dura, proposta per Maria Edgarda (Eddy), che avete conosciuto all’Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo di Napoli a fianco del padre di Lorenzo Orsetti, per Jacopo e Paolo. Se oggi i giudici si convincessero che dev’essere applicata, potrebbero stabilire diverse restrizioni alle loro libertà: espulsione per due o più anni dalla città di Torino, obbligo di eleggere domicilio in un altro comune (dal quale poi non potrebbero più allontanarsi), obbligo di non uscire di casa nelle ore notturne e di presentarsi costantemente alle stazioni di polizia, sequestro del passaporto e annullamento della patente (potrebbero riaverla dopo anni, ma solo se il prefetto li autorizza a rifare l’esame di guida). Cosa non certo meno grave, divieto di riunirsi con più di due persone, di partecipare a manifestazioni politiche e di parlare in pubblico. Dulcis in fundo, dovrebbero portare sempre su di sé un libretto di colore rosso, su cui la polizia annoterebbe quotidianamente il loro comportamento! Tutto questo è pura follia. Difendiamo il loro sorriso, la loro libertà nei confronti del potere. Io Sto Con Chi Combatte l’ISIS – Forza Ypg/Ypj