IL CASO PIVETTI AL VAGLIO DELLA MAGISTRATURA ORDINARIA E DELLA CORTE DEI CONTI

IL CASO PIVETTI AL VAGLIO DELLA MAGISTRATURA ORDINARIA E DELLA CORTE DEI CONTI

Non dà cenno a placarsi l’ effetto dirompente dell’ inchiesta delle Procura di Savona, Roma e Siracusa nei confronti dell’ ex Presidente della Camera Irene Pivetti nella qualità di Presidente della società Only Italia Logistics. Nei giorni scorsi un mega sequestro aveva bloccato milioni di mascherine provenienti dalla Cina, ritirate dalla predetta società sulla base di alcune ipotesi di reato quali ” ricettazione, frode nell’esercizio del commercio, vendita di cose con impronte contraffatte e violazioni alla legge doganale” ascritte alla società importatrice. E mentre non si placa il polverone mediatico sollevato dalla presenza in particolare fra gli iscritti nel registro degli indagati dell’ on.le Pivetti , il Corriere della Sera fornirebbe dati certi in merito alla presenza di un contratto, meglio definito in periodo di emergenza e con le norme ad hoc , ” lettera di commessa” fra la società Only Italia Logistics e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Protezione Civile. Secondo l’ indiscrezione del Corriere della Serail 18 marzo scorso, non rinvenendosi mascherine in Italia per fronteggiare il dilagare della epidemia e del contagio, il Dipartimento avrebbe snellito le procedure di reperimento e acquisto sulla motivazione di ” indifferibilità e urgenza”. Palazzo Chigi (dipartimento di protezione civile) vista la situazione di estrema emergenza avrebbe dato il via a procedure celeri per arginare la prassi burocratica e spesso farraginosa del nostro apparato burocratico. Secondo il Corriere “questa svolta prevede (per di più senza dover presentare fidejussioni) ampie facilitazioni economiche per i fornitori: il 60% dell’importo pagato in anticipo alla firma del contratto, mentre il restante 40% allo sdoganamento delle mascherine. E proprio questo particolare avrebbe favorito che si facessero avanti società non in grado di adempiere ai contratti” ( cfr. Corriere della Sera del 2/5/2020) Sono 15 milioni le mascherine commissionate alla società della Pivetti , dieci milioni modello Ffp2 (senza valvola) per un costo di euro28 milioni e 5 milioni di mascherine (modello Astmf2101) per un totale di altri 2,7 milioni di euro. Costo globale del contratto ammonterebbe ad euro trenta milioni di euro a carico dello Stato. Ad essere sotto la lente d’ ingrandimento sarebbero le modalità di ingresso in Italia delle mascherine prive di valido certificato di conformità secondo le ipotesi accusatorie. Secondo gli inquirenti, infatti, l’ impresa italiana avrebbe falsificato il necessario certificato, affidandosi a una società polacca. L’ ex Presidente della Camera che si dichiara estranea ad ipotesi delittuose sosterrebbe che ove il certificato di idoneità e conformità, rilasciato da una società polacca, risultasse falso la sua società sarebbe parte lesa e non complice della mega truffa. La Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha effettuato perquisizione e sequestri delle mascherine nella sede della società. Intanto, a fare luce sulla intricata vicenda anche la Corte dei Conti. I magistrati contabili , infatti, avrebbero aperto un fascicolo per riscontrare eventuali responsabilità erariali data la natura del contratto e le economie in ballo.