LA LAZIO AGGUANTA L’ATALANTA CON DUE RIGORI. MA GASPERINI NON CI STA

E’ un peccato che un tecnico preparato ed esperto come Gasperini si lamenti di continuo. La sua Atalanta è una squadra che fa lustrare gli occhi gli esperti di calcio. E lo fa ad ogni partita, tranne che in Europa. Muriel è un gioiellino come pochi e tutti gli 11 scesi in campo all’Olimpico hanno brillato per 45 minuti. Ma poi la Lazio è rinata, Inzaghi ha strigliato ben bene i suoi giocatori nell’intervallo e alla fine ha agguantato il 3-3 finale allo scadere con un secondo rigore netto, su Immobile. Anche il secondo penalty però non è andato giù a Gasperini e non si capisce perchè. Sul primo si può discutere, forse Ciro si è lasciato cadere, ma il contatto c’è stato. Tra l’altro l’arbitro Rocchi non è mai stato troppo generoso, dirigendo le partite della Lazio. Difficile che sia cambiato dall’oggi al domani. E poi, si converrà, quel gran gol di Correa vale i primi 45 minuti da sogno dell’Atalanta che corre, gioca, diverte e si diverte. Maramaldeggia su una Lazio per niente in partita. Ma come diceva Boskov, partita finisce quando arbitro fischia la fine. Gli uomini di Inzaghi hanno insomma avuto il merito di crederci. A ventidue minuti dalla fine erano ancora sotto di tre. Solo una squadra matura può tirare fuori tanta grinta. E la Lazio ha dimostrato di essere cresciuta, almeno a giudicare dalle ultime uscite. Certo in casa è un punto perso. Ma per come si erano messe le cose è invece un punto guadagnato , che fa morale. E che deve far capire quale è la strada giusta da percorrere. Certo, che i biancocelesti soffrano gli orobici è fuori discussione. Sono anni che va così da quando l’allena l’ex mister dell’Inter. Del resto Gasperini merita i successi che sta ottenendo. Li merita tutti. Solo che ora la smetta con i piagnistei. E si tranquillizzi: nessuno vuole male alla sua Atalanta.