LA LAZIO DOMINA, LA SAMP PAREGGIA

Quando le partite sono stregate c’è poco da fare: sono stregate. Lo sa bene la lazio che contro la Sampdoria domina, soffre, passa in svantaggio, ribalta il risultato e poi pareggia per colpa di uno svarione difensivo. All’Olimpico finisce 2 a 2, però se gli uomini di Inzaghi avessero vinto con tre gol di scarto, nessuno avrebbe potuto dire niente. Ma evidentemente questa lazio che incasella il quarto pareggio consecutivo, lei che fino a quattro giornate fa aveva sempre vinto o perso, ho imboccato un periodo no, sfortuna compresa, dal quale è difficile uscire. Non si spiega altrimenti. I biancocelesti partono a spron battuto, ma si fanno infilare al ventesimo dal solitoQuagliarella,in una splendida azione di contropiede, con la difesa della Lazio che si fa una dormita generale. Dopo il gol annullato ad Immobile, gli uomini diInzaghicontinuano però a macinare gioco. E che gioco. Rapido, con scambi di palla perfetti, sintomo di una squadra tonica, tutt’altro che in crisi. Ma sotto porta, vuoi per la giornata di grazia di Audero, vuoi per l’imprecisione degli attaccanti della Lazio, il divario non si vede. Nella ripresa invece sì. La Samp si chiude e in campo c’è solo la Lazio. Audero salva il pareggio su Correa,Milinkovic Savicsi mangia due occasioni clamorose e quando sembra che i doriani possano portare a casa la posta piena, arriva il gol di Acerbi, imbeccato in area da Parolo. La Lazio prende coraggio e su punizione arriva un braccio galeotto diAndersen. Rigore: Immobile calcia a botta sicuro e al 96′ i biancocelesti , con un uomo in più, completano la rimonta. Sembra fatta, ma al 100′, nell’ultima azione della partita,Saponaracompie una magia di tacco e mette alle spalle diStrakoshaper il 2 a 2 finale. Quando non va non va: il gelo dell’Olimpico è il simbolo di un pareggio che è peggiore di una sconfitta. Migliori in campo per la Samp il sempre verde Quagliarella e Audero. Per la Lazio,Immobile,un gigante, e Lulic da cui sono partiti tutti i cross insidiosi dei biancocelesti. Una Lazio comunque quasi perfetta, con due macchie gigantesche. L’ennesima brutta prestazione di Milinkovic savic, la copia sbiadita del giocatore che da solo lo scorso anno riusciva a far la differenza, e la difesa, troppo distratta. A questo punto, se la Lazio vuole centrare la Champions, a gennaioLotitodovrebbe mettere mano al borsellino per acquistare un grande portiere di esperienza, per far crescere con calma l’acerbo Strakosha, un difensore da nazionale che dia una mano ad Acerbi ( quanto manca De Vrji) e un attaccante d’area con la A maiuscola, da affiancare al monumento Immobile, capace di fare gol e finalizzare le tante occasioni che la Lazio si procura ad ogni partita. Ma chiedere in una botta sola tre campioni a Lotito, per di più nel mercato di riparazione, è chiedere la luna. Praticamente, unamission impossible