LA REGINA UCRAINA FA SCACCO MATTO AL RE SAUDITA

LA REGINA UCRAINA FA SCACCO MATTO AL RE SAUDITA

Il torneo di scacchi di Riyad, ottenuto dagli Arabi seducendo la Federazione mondiale con ben due milioni di dollari di montepremi, in pochi giorni ha già visto esaurirsi il suo effetto di calamita politica, come avrebbe voluto il principe ereditario Mohammed bin Salman. Il giovane sovrano, come si sa, sta da tempo cercando di convincere i sudditi, i paesi alleati e gli investitori stranieri che il nuovo corso impresso al suo paese non è soltanto propaganda ma realtà.E invece, in pochi giorni, mentre ai sette giocatori israeliani sono stati negati i visti d’ingresso in quanto i due paesi non hanno rapporti diplomatici, i campioni del Qatar, nonostante le recenti incomprensioni tra le due monarchie, sono stati accolti senza apparenti problemi. Segnali di un cambiamento politico che questo torneo ha messo in luce? Non sappiamo, ma certamente l’effetto è stato controproducente.Lo scacco matto, però, è arrivato dalla giovane campionessa mondiale uscente, l’ucraina Anna Muzychuk che ha dichiarato di non voler partecipare al torneo per il trattamento riservato dal regime alle donne. La Muzychuk ha aggiunto di non voler soprattutto indossare l’abaya, l’indumento che copre le donne saudite da capo a piedi, anche se l’organizzazione ha fatto sapere che non sarà obbligata a indossare il velo. “Lo faccio per i miei principi”, ha risposto la ragazza. E l’ha scritto in un post pubblicato su Facebook: “Tra qualche giorno perderò due titoli da campionessa del mondo, uno per uno. E questo solo perché ho deciso di non andare in Arabia Saudita. Di non giocare attraverso le regole di qualcuno, di non indossare l’abaya, di non dover essere accompagnata da qualcuno per uscire. E soprattutto non ho intenzione di sentirmi una creatura secondaria”.Tra l’altro, a ben vedere, il torneo internazionale di scacchi di Riyad si potrebbe definire sessista anche nei montepremi. Se, infatti, per la sfida maschile, offre premi fino a 750mila dollari, per la sfida femminile la ricompensa si attesta sui 250mila. Una vera e propria discriminazione, anche questa, che ha fatto emergere ulteriori polemiche circa le regole adottate dai sauditi nei confronti delle donne.Così, la 27enne campionessa ha deciso di saltare l’evento per sostenere i suoi principi: “Sono pronta a sostenere i miei principi e saltare l’evento, anche se in cinque giorni di torneo avrei guadagnato come in una dozzina di eventi”, scrive sempre su Facebook, alimentando commenti di numerosi sostenitori anche tra chi non è solito seguirla. E il torneo rischia seriamente di perdere la sua principale stella, da tredici anni ai vertici degli scacchi mondiali assieme alla sorella. Forse, per il principe ereditario saudita, i tempi per il suo rivoluzionario “progresso”, sponsorizzato dal torneo mondiale di scacchi, non sono ancora maturi.