LE BUONE RAGIONI DEL GOVERNO NON SONO AIUTATE DA UNO SBALORDITIVO APPELLO DI INTELLETTUALI
LE BUONE RAGIONI DEL GOVERNO NON SONO AIUTATEDA UNO SBALORDITIVO APPELLO DI INTELLETTUALI:LIBERISSIMI DI APPOGGIARE CONTE MA IL LORO LIVOREDIFFAMATORIO CONTRO I CRITICI FA MOLTA IMPRESSIONE Chiunque sia in buona fede faticherebbe ad imputare serie colpe soggettive al presidente del Consiglio nel contrasto al virus. E d’altra parte Conte ha potuto esporre le sue ragioni nel corso di 12 interventi ripresi tutti in diretta tv. Un record europeo, ma è nel suo diritto. La condotta di Conte è stata oggetto di ordinarie critiche sui media e soltanto chi ha la «pellicina sottile» (deliziosa definizione informale di Bersani per Veltroni) potrebbe risentirsi. E infatti Conte ha contrattaccato (una sola volta) Salvini e Meloni, ma non i media. E invece sembrano assai indignati alcuni intellettuali che hanno sottoscritto un appello, pubblicato dal “Manifesto”, nel quale banali critiche vengono attaccate con un livore da guerra fredda. Naturalmente liberi loro di pensare che questo sia il miglior governo possibile, ma le loro argomentazioni contro i critici sono impressionanti. Non si è mai visto in Italia un manifesto di intellettuali, al tempo stesso a favore di un governo e anche pesantemente contro i suoi critici: una roba da America Latina, ma di 50 anni fa. Nell’appello si attaccano «opinionisti che mettono in croce il governo», un «accanimento che ha raggiunto livelli insopportabili» e soprattutto – ecco il salto di qualità – si attribuisce ai critici un’unica motivazione: quella di avere degli «interessi e aspirazioni» per sostituire questo governo. Dunque, chi esercita il diritto di critica avrebbe interessi materiali da difendere! Un’accusa che sembra estratta dal manuale del Comintern. Con una differenza: il vecchio Pci promuova limpidi appelli al voto a favore del partito, sottoscritti da fior di intellettuali, ma mai contro chi liberamente esprimeva un’opinione diversa dai comunisti italiani. Un manifesto così illiberale ed offensivo riflette lo spirito di questo tempo, così diverso dal passato.
