QUATTRO MURA E QUALCHE SCOPERTA

QUATTRO MURA E QUALCHE SCOPERTA

Nel nostro Paese ci sono 6milioni e 300mila donne “capofamiglia” (su circa 26 milioni di famiglie censite dall’Istat): significa che una famiglia ogni quattro è “guidata” da una donna. Basterebbe partire da questo dato, misconosciuto, per ripensare una politica per le donne: lavoro e pensione, servizi e rappresentanza. Tutto. Chi sono queste donne? Più della metà ha tra i 35 e i 64 anni. E più della metà vive da sola, censita come “famiglia unipersonale”, un fenomeno sociale in crescita anche nelle rilevazioni: i “paladini della famiglia tradizionale” – come il senatore Pillon o il ministro Fontana – dovrebbero studiare un po’ più a fondo questi dati prima di lanciarsi nelle loro campagne, scoprirebbero che il nostro Paese da tempo ha cambiato fisionomia e che ormai una famiglia ogni tre è composta da una persona sola (donna o uomo), in parte per l’invecchiamento della popolazione, in parte per separazioni e divorzi, ma molto spesso anche per scelte di vita. Interessante però è scoprire chi sono le altre 3 milioni e più donne capofamiglia, che sole non sono: è stato il Censis, utilizzando il campione delle “famiglie Auditel”, ad entrare nelle case ad osservarle da vicino. Tra loro un milione e 700mila sono madri con figli (quelle con figli minori sono 720mila). E poi ci sono le donne in coppia – famiglie senza figli o con figli – dove, banalmente, la “capa” riconosciuta è lei… E il lavoro? Tra le capofamiglia ci sono donne considerate “top manager”, e non sono poche, oltre 180mila. Ci sono poi 750mila donne che hanno professioni di medio livello e altrettante tra lavoratrici autonome e quante fanno “attività esecutive”. A dichiararsi senza reddito è poco più del 15%, casalinghe o non occupate. Considerando che oltre la metà delle capofamiglia è pensionata, il livello di occupate (e anche ben occupate) è assai maggiore del dato generale, visto che in Italia meno della metà della popolazione femminile attiva ha un lavoro. Resta comunque il fatto, come ci racconta la ricerca del Censis, che oltre mezzo milione di donne capofamiglia – sole, o con figli, o in coppia – convive con altre persone non per ragioni affettive, ma condividendo la casa, affittando una stanza, soprattutto per ragioni economiche. Un fenomeno che si sta diffondendo e che riporta alla memoria periodi antichi, di un’Italia anteguerra che doveva sbarcare il lunario, un secolo fa. Nel nostro Paese ci sono 6milioni e 300mila donne “capofamiglia” (su circa 26 milioni di famiglie censite dall’Istat): significa che una famiglia ogni quattro è “guidata” da una donna. Basterebbe partire da questo dato, misconosciuto, per ripensare una politica per le donne: lavoro e pensione, servizi e rappresentanza. Tutto. Chi sono queste donne? Più della metà ha tra i 35 e i 64 anni. E più della metà vive da sola, censita come “famiglia unipersonale”, un fenomeno sociale in crescita anche nelle rilevazioni: i “paladini della famiglia tradizionale” – come il senatore Pillon o il ministro Fontana – dovrebbero studiare un po’ più a fondo questi dati prima di lanciarsi nelle loro campagne, scoprirebbero che il nostro Paese da tempo ha cambiato fisionomia e che ormai una famiglia ogni tre è composta da una persona sola (donna o uomo), in parte per l’invecchiamento della popolazione, in parte per separazioni e divorzi, ma molto spesso anche per scelte di vita. Interessante però è scoprire chi sono le altre 3 milioni e più donne capofamiglia, che sole non sono: è stato il Censis, utilizzando il campione delle “famiglie Auditel”, ad entrare nelle case ad osservarle da vicino. Tra loro un milione e 700mila sono madri con figli (quelle con figli minori sono 720mila). E poi ci sono le donne in coppia – famiglie senza figli o con figli – dove, banalmente, la “capa” riconosciuta è lei… E il lavoro? Tra le capofamiglia ci sono donne considerate “top manager”, e non sono poche, oltre 180mila. Ci sono poi 750mila donne che hanno professioni di medio livello e altrettante tra lavoratrici autonome e quante fanno “attività esecutive”. A dichiararsi senza reddito è poco più del 15%, casalinghe o non occupate. Considerando che oltre la metà delle capofamiglia è pensionata, il livello di occupate (e anche ben occupate) è assai maggiore del dato generale, visto che in Italia meno della metà della popolazione femminile attiva ha un lavoro. Resta comunque il fatto, come ci racconta la ricerca del Censis, che oltre mezzo milione di donne capofamiglia – sole, o con figli, o in coppia – convive con altre persone non per ragioni affettive, ma condividendo la casa, affittando una stanza, soprattutto per ragioni economiche. Un fenomeno che si sta diffondendo e che riporta alla memoria periodi antichi, di un’Italia anteguerra che doveva sbarcare il lunario, un secolo fa.