QUESTO GOVERNO È UNA VERA SFIDA PER IL PD

QUESTO GOVERNO È UNA VERA SFIDA PER IL PD

Il Partito Democratico ritorna al Governo dopo breve tempo nelle condizioni e circostanze che si sono determinate e che conosciamo.É una sfida perché di fatto, alla stregua di Salvini, ricopre un ruolo minoritario all’interno dell’esecutivo e cercherà di sopperire a questa disparità cercando di sottrarre l’agenda politica al redivivo Movimento  Cinque Stelle che ha operato una piccola discontinuità garantendosi tuttavia la riconferma di postazioni chiave, Innanzitutto Palazzo Chigi, La Farnesina e principalmente Via Arenula dove resterà il ventriloquo di Autonomia e Indipendenza la corrente della magistratura che fa capo a PierCamillo Davigo.Il PD occupa la postazione assai importante dell’economia e confida di ottenere il Commissario Europeo per riavviare un rapporto virtuoso con l’Europa (l’amico e compagno Enzo Amendola ha avuto una delega importante agli Affari Europei); Fiducia e sostegno che non mancherà così come non tarderanno i mercati ad apprezzare il nuovo esecutivo;Ma i nodi gordiani restano tutti, non sarà immediato il beneficio, certamente non prima delle elezioni in Umbria ed Emilia Romagna primi significativi test che potrebbero consegnare tutto il Nord in mano alla destra; Una presenza massiccia di ministri meridionali manifesta una vistosa lacuna che una parte del Nord non tarderà a sottolineare così come quell’area produttiva del paese si attende una significativa svolta politica ed economica ed un impegno sulla crescita.Sul resto la sfida programmatica é d’altronde un’incognita perché rimangono inalterati i quesiti che impantanarono l’esperienza gialloverde. Ilva diTaranto (é attesa per il 13 la decisione sull’immunità legale per gli acquirenti indiani), scelte ambientali fondamentali (in testa termivalorizzatori), opere infrastrutturali, sicurezza interna e politiche immigratorie, sono fra le altre le questioni più urgenti.Sarà giusto osservare con spirito critico e pratico i primi passi di questa nuova esperienza politica.Dall’obiettivo di allontanare l’ascesa al potere di una destra populista si é giunti al parto di un’alleanza che qualcuno ha prospettato come organica accampando dell’idea di una sintonia di fondo fra i democratici ed il movimento cinquestelle anti/sistema per eccellenza.Una vecchia applicazione di teorie egemoniche, le stesse che battezzarono venti anni or sono la Lega come una costola della sinistra solo perché un pezzo del suo elettorato proveniva da quelle fila.Una lettura di comodo della realtà che non può non vedere che l’ambizione del movimento di Casaleggio e Grillo era inversamente opposto : sostituire le forze politiche tradizionali. Un’alleanza organica produce come sarà naturale un dibattito sull’anomalia di un’alleanza coi cinque stelle, (essi non sono Podemos che non hanno un imprinting elitario e non rifiutano l’etichetta di movimento di sinistra ) e penso che questa discussione non debba risparmiare neanche noialtri socialisti che al congresso avevamo escluso qualsiasi alleanze coi pentastellati.Ma penso ci sarà tempo e modo di discuterne.p.s. Al Consiglio dei Ministri siederànno per la prima volta dei compagni, dei colleghi, degli amici personali a cui non ho mancato di far pervenire i miei più sinceri auguri non tralasciando le mie considerazioni politiche su questa iniziativa politica che considero assai insidiosa e gravida di rischi.