SALVINATE DELL’ULTIMA ORA

Il capo della lega razzista assolve i neonazisti veneti che a Como hanno invaso con la forza la sede di un comitato umanitario terrorizzando donne anziane. “Sono quattro ragazzi” dice. Poi, a caccia di voti nel tanto da lui disprezzato Sud, va a Napoli per fare un blitz nell’albergo del Napoli calcio, a poche ore dalla partita contro la Juve, per farsi fotografare con i calciatori e porgere le sue scuse alla squadra per gli insulti e i cori razzisti da lui cantati contro i napoletani. I calciatori lo accolgono con educazione, fin troppa, ma con un comunicato ufficiale, la società del Napoli calcio respinge le sue scuse da coccodrillo. Di più, va a Castelvolturno per dire che la camorra è uno schifo. Peccato non lo dica nella sua Milano e che in Sicilia sia andato in coalizione con una cricca di impresentabili collegati a un partito il cui cofondatore è in galera per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ipocrisia dei politici italioti è cosa nota, ma arrivare a tanto sa di “cosa nostra”.