SERIE A. MARCHETTI SALVA LA LAZIO

Si è conclusa la tredicesima giornata di serie A, giornata che ha visto la capolista Juventus impattare in casa contro il muro eretto dalla Lazio o meglio dal suo portiere, quel Marchetti, che mai come ora meriterebbe una chance in nazionale dove, nonostante una concorrenza agguerrita alle spalle dell’intoccabile ma non eterno Gigi Buffon, non vi è ancora un vero secondo portiere; si alternano infatti, nelle poche occasioni a loro disposizione, in egual misura De Sanctis e Sirigu, un po meno forse Viviano, il maggior indiziato a lasciar spazio a Marchetti nel caso di una chiamata del ct Cesare Prandelli. Dunque per la Lazio 4 punti tra derby e trasferta di Torino, un bottino di assoluto rispetto per una delle sorprese (relative) del nostro campionato. Se il sabato in occasione del primo anticipo della giornata non è riuscita ad ottenere i tre punti la Juventus, altrettanto è stato fatto alle sue spalle, con un Inter fermata in casa 2-2 dal Cagliari (altro passo falso dopo la sconfitta di Bergamo) e un Napoli che si è fatto rimontare due gol da un Milan rigenerato si dal ritorno di Silvio Berlusconi, ma sicuramente trascinato in modo ancor più decisivo da quel El Shaarawy che, a soli vent’anni appena compiuti, sembrerebbe essersi già addossato la figura di leader, l’unico veramente intoccabile nello scacchiere rossonero, capocannoniere del nostro torneo con 10 gol. Continua a vincere e soprattutto a convincere la Fiorentina di Vincenzo Montella, che surclassa per 4-1 l’Atalanta di Colantuono e si porta al terzo posto insieme al Napoli e ad un solo punto dai nerazzurri secondi. Grande protagonista del match un ritrovato Alberto Aquilani, autore di una doppietta e dell’assist per il gol di Luca Toni, altro redivivo del nostro calcio. Il centrocampista romano deve purtroppo fare i conti con i continui problemi fisici, ma quando sta bene è sicuramente uno dei maggiori interpreti in quel ruolo dell’intero panorama italiano e forse europeo. Infine concludiamo con la Roma, tornata al successo in casa contro il Torino di Ventura. Gli uomini di Zeman giocano una partita un po diversa dal solito, creando sempre tanto (ma meno del solito) e rischiando quasi zero contro l’attacco (sterile) degli ospiti, riuscendo così a concludere per la seconda volta (dopo il 2-0 all’Atalanta) un match senza subire reti. Partita sbloccata grazie ad un discutibile rigore concesso per fallo su Marquinho e trasformato da Osvaldo; nonostante questo episodio dubbio, la Roma ha dominato il Torino dall’inizio alla fine meritando comunque i tre punti. Dunque una partita che può dare forza a una squadra che, nonostante il miglior attacco del campionato con 30 realizzazioni in 13 partite, stenta a trovare equilibrio tra i reparti, equilibrio che finalmente col Toro si è visto per tutti e 90 i minuti. Unico neo, l’infortunio di Erik Lamela che sarà costretto a stare fermo ai box per almeno un mese.