UNA SENTENZA DELL’ALTROVE

UNA SENTENZA DELL’ALTROVE

Ma a Roma non succede. Anzi, succede il contrario. Con una sentenza del tribunale civile il ministero degli interni è stato condannato a risarcire i proprietari dell’ex stabilimento proprio perché non avrebbe sgombrato quel museo, come richiesto dalla proprietà. Per la cronaca, il proprietario è il gruppo Salini-Impregilo, una delle più potenti centrali immobiliari del paese, e il risarcimento per la mancata rendita è stato calcolato interno ai trenta milioni di euro.E ora cosa succederà? Probabilmente il Viminale si appellerà, quanto meno per evitare di versare tutti quei soldi. Ma è facile prevedere che utilizzerà questa sentenza per allestire un’offensiva contro tutte le occupazioni; non che ne avesse bisogno, ma il nuovo ministro Matteo Salvini disporrà di un ulteriore pretesto per scatenarsi.Si dice che le sentenze giudiziarie si possono criticare ma si devono rispettare. Io non la rispetto. Non rispetto il tifo padronale che l’ispira, non rispetto la foga muscolare che fomenta, non rispetto l’indifferenza sociale che la connota, non rispetto il disprezzo culturale di cui è intrisa.