CORONAVIRUS – FONTANA CHIEDEREBBE 20 MILIARDI ALLA CINA PER LA PANDEMIA. MA INTANTO CHI RIPAGA I CITTADINI DEI DANNI PROVOCATI DALLA SUA GESTIONE DELL’EMERGENZA?

CORONAVIRUS – FONTANA CHIEDEREBBE 20 MILIARDI ALLA CINA PER LA PANDEMIA. MA INTANTO CHI RIPAGA I CITTADINI DEI DANNI PROVOCATI DALLA SUA GESTIONE DELL’EMERGENZA?

24/04/2020 In Lombardia ci sono state ben 40.000 richieste di Cassa Integrazione in Deroga inoltrate alla Regione come previsto dal provvedimento governativo, Regione che doveva quindi inoltrarle all’INPS. Tanti si sono lamentati per i ritardi che si sono verificati, adducendoli al Governo Centrale. Poi si scopre che l’INPS dalla Regione Lombardia pare abbia ricevuto soltanto 765 richieste. Ma alla Regione Lombardia interessa poco, lo scopo di mettere in cattiva luce ancora una volta il Governo Centrale è raggiunto perché le colpe sono andate nella giusta direzione, cioè al  Governo Centrale, così come si aspettavano Fontana e i suoi. E anche questa si va ad aggiungere a tutte le altre questioni che hanno fatto perdere alla Regione Lombardia il titolo di “eccellenza”, anche moralmente parlando perché un’azione del genere non è per niente corretta.  Ma ormai è storia vecchia, anche se di due o tre mesi appena. La Regione Lombardia, intesa come governo, fin dal primo momento della pandemia non ha mai pensato di doversi preoccupare sul da farsi, a come cioè affrontare concretamente l’emergenza. Ha sempre cercato, e continua a farlo, in ogni modo di contestare le decisioni del Governo Centrale, per mere ragioni politiche. Prima lamentando la lentezza del Governo nel prendere dette decisioni, poi accusandolo di aver lasciato sola la Lombardia per l’applicazione delle norme emanate. Per bocca del presidente Fontana la Regione Lombardia si aspettava, anzi credeva sbagliando, che fosse il Governo Centrale a dover dare l’autorizzazione in merito alla chiusura delle zone rosse per mettere poi in sicurezza il territorio. Iniziativa che poteva invece benissimo essere presa in autonomia dalla Regione stessa, così come poi confermato dall’assessore Gallera che smentiva di fatto il presidente, e come è avvenuto invece per tante altre regioni. Ma lo scopo di Fontana era sempre e solo screditare il governo del Premier Conte e preservare il consenso del suo partito, ben sapendo che questo avrebbero potuto danneggiare i propri amministrati. Questo è dimostrato dai risultati ottenuti fino ad oggi dalla sanità lombarda che sono sotto gli occhi di tutti, dai contagi ai decessi numeri molto alti rispetto al resto d’Italia. Una questione di ordine pratico trasformata in una questione meramente politica. E non è bastato neppure lo scandalo scoppiato con il ricovero nelle case di riposo per anziani di persone contagiate o reduci dalla terapia intensiva, nemmeno quello ha suggerito a tutti di pensare al sodo, all’interesse pubblico. Infatti, nonostante siano state aperte tre inchieste della magistratura sui fatti delle case di riposo, ci sono voci insistenti che queste procedure di ricovero sarebbero ancora in corso, come se niente fosse accaduto e sempre danneggiando le persone. Ora a tutto questo si andrebbe ad aggiungere anche questo “inghippo” della Cassa Integrazione in Deroga in ritardo, evidentemente sempre a danno dei loro amministrati. Quanta mancanza di scrupoli pensando a cosa potranno portare tutte queste “manovre”, quanto disagio viene a crearsi. Si approfitta di ogni occasione, si specula su tutto anche sulla morte e le inchieste in corso lo confermano. Bisogna aprire, anzi spalancare gli occhi e, specialmente ricordare, ricordare bene tutto quanto sta accadendo e cosa hanno provocato le relative conseguenze a questo genere di comportamento. C’è poi da registrare l’ultima ridicola trovata del governatore Fontana che pare avrebbe intenzione di chiedere 20 miliardi di danni alla Cina per questa pandemia, l’ennesima “boutade” da dare in pasto al proprio elettorato.  E quanto dovrebbero chiedere allora i Lombardi per le mancanze di questa amministrazione? Prima apri, poi chiudi, poi riapri sempre in contrapposizione con quanto il Governo Centrale decide di fare, e quanti danni, disagi provocati ai cittadini in una situazione dove l’emergenza persiste e si continua a morire. Quanto è costato tutto questo lo si legge nelle cifre giornalmente trasmessi sui contagi e sui decessi e ancora si parla di andare contro le indicazioni sulla Fase 2 pensando di riaprire indiscriminatamente tutto. E sarebbe questa la risposta della Regione Lombardia con in testa il presidente Fontana alla richiesta di cooperazione che invocava il Presidente Mattarella? Veramente un “bel modo” di avere cuore la salute dei cittadini. Ma al di là degli interessi politici, delle pressioni di chi ha interesse a far ripartire la macchina produttiva, invece di contestare per partito preso ogni decisione governativa si sarebbe dovuto e potuto almeno discutere il da farsi con controproposte valide, fattibili insieme, e non contro il Governo Centrale, evitando dichiarazioni unilaterali di facciata, sulla stampa scritta, nei talk show, sui social come invece si è sempre fatto, e “vis à vis” con il Premier. Al di là del fatto che tutte le altre regioni non lo hanno ritenuto neppure necessario e quello che andava fatto lo hanno fatto, in silenzio, in sintonia con il Governo, a volte autonomamente anticipandolo, senza nessuna partecipazione a talk show, senza rilasciare interviste, senza twittare etc. pensando solo a come preservare la salute, e la vita, dei propri amministrati.