IL VIMINALE LANCIA UN ALLARME: LE MAFIE IN AGGUATO PER APPROFITTARE DELLA CRISI

Il Viminale , dopo la riunione del comitato per l’ ordine e la sicurezza ha inviato una nota con cui ha lanciato un allarme molto serio al Governo. Avrebbe segnalato il rischio non peregrino che, nei ritardi nella erogazione delle liquidità richieste alle banche,le imprese si trovino invischiate dentro la melma dell’ usura. Il prolungato periodo di lockdown a causa del Covid 19 , l’ elefantiaca macchina burocratica italiana, la poca chiarezza delle linee guida univocamente adottabili dagli istituti di credito, il farraginoso iter per accedere ai finanziamenti, avrebbe di fatto fornito alle mafie, ghiotte occasioni per divenire cassa continua per i malcapitati in ginocchio economicamente. La fase due, secondo le osservazioni del ministero dell’interno, accentuerebbe queste difficoltà economiche favorendo le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico del paese. Le maglie dell’ usura sono vischiose e una volta dentro il sistema , il cappio della criminalità organizzata è micidiale, spesso senza via d’ uscita, se non la denunzia e i rischi ad essa connessi. Il Viminale avrebbe altresì evidenziato nella sua relazione che in questo particolare momento emergenziale le mafie starebbero rilevando imprese in crisi con chiare finalità di riciclaggio del denaro sporco. Il denaro diventa “pulito” attraverso le cosiddette lavatrici legali delle aziende in regola che lo reimmettono sul mercato. La voce del Ministero dell’ Interno si unisce al grido di allarme lanciato qualche settimana fa da un gruppo di Magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Nessun accorgimento secondo i magistrati,infatti, sarebbe stato introdotto nel Decreto Liquidità atto a consentire di controllare il prima dell’erogazione dei finanziamenti e il dopo con la verifica dell’effettivo utilizzo dei fondi percepiti per affrontare la crisi pandemica. I giudici si sono rivolti al Comitato di Presidenza del CSM sollecitando l’apertura di una pratica sul Decreto, per far sì che il CSM svolgesse la sua funzione ” consultiva e propositiva nei confronti del governo”Tra le tante misure i giudici consigliavanola predisposizione di strumenti di tracciabilità delle somme erogate sia in entrata con l’apertura di appositi e tematici conti correnti cosiddetti “‘dedicati” ,sia in uscita, sull’uso di questi fondi chiamando in causa, tramite un loro potenziamento, le Agenzie di controllo dello Stato per monitorare la destinazione dei finanziamenti. Il Governo dovrà tenere conto di queste segnalazioni e di questi campanelli d’ allarme e dovrà in primis risolvere il non meno importante problema della celerità nelle erogazioni degli aiuti o dei finanziamenti perché le aziende sono allo stremo e molte famiglie dal gradino ” disagio” sono passate alla condizione di ” povertà”.