PADOAN: “MAI AUTORIZZATO COLLOQUI DEI MINISTRI SU BANCA ETRURIA

PADOAN: “MAI AUTORIZZATO COLLOQUI DEI MINISTRI SU BANCA ETRURIA

Un Padoan a tutto campo, ieri durante l’audizione in Commissione Banche,presieduta da Casini. A fare rumore e a provocare inevitabili reazioni da parte delle opposizioni, e non solo, alcune sue risposte, inequivocabili: “Non ho mai autorizzato nessuno, perché nessuno mi ha mai chiesto autorizzazioni, ad occuparsi di Etruria. Io ho appreso di questi specifici incontri dalla stampa”. Dritta come una freccia che centra il bersaglio, la risposta del ministro alla domanda del senatore Augello relativa agli incontri della sottosegretaria, allora ministra, Maria Elena Boschi con i vertici della Banche poi fallite. Una domanda che, nel suo intento, aveva quello di far chiarezza circa le competenze e ancor meglio le prerogative che la stessa Boschi si è sempre attribuita per “giustificare” quegli incontri che oggi sembrerebbero di tutt’altra natura.Incontri non per conto del governo ma personalipoiché coinvolta la sua famiglia, in maniera particolare il padre, prima membro del Cda divenuto poi vice presidente due mesi dopo la sua nomina a ministro per le riforme costituzionali.Il suo, quindi, un conflitto di interessi pesante come un macigno: èquesto le viene contestato dalle opposizioni, in particolar modo dal M5S che continua, alla luce dei fatti, a chiederne le dimissioni. Non risparmia colpi, Padoan. Neanche su chi aveva la responsabilità di vigilare: Bankitalia e lo stesso governo.L’azione di vigilanza, è stata insufficiente,in maniera particolare verso gli istituti veneti perché il crac di Veneto Banche e Banca Popolare di Vicenza “non può essere imputato alla sola crisi economica o al cambiamento delle regole europee”, ha precisato il ministro, puntando il dito su chi era preposto alla vigilanza responsabile di essere venuto meno alle sue funzioni. C’è un altro aspetto che Padoan ha chiaritoe che, comunque la si veda, scardina e non poco un altro punto di forza che la Boschi rivendicava come merito al governo Renzi e quindi anche al suo operato:il commissariamento di Etruria. La proposta di commissariare Banca Etruria “è arrivata dalla Banca d’Italia”, ha spiegato il ministro, “Il nostro contributo è stato recepire e condividere questa esigenza di commissariamento”. Con la frase “La gestione delle questioni bancarie è di competenza del Ministero dell’Economia che di abitudine, in casi di crisi difficili, ne parla con il Presidente del Consiglio”, Padoan  mette fine ad ogni dubbio o perplessità sulla vicenda Boschi ma anche sul suo operato: non c’è stato nessun incontro tra lui e Federico Ghizzoni, AD di Unicredit, su una possibile aggregazione fra Unicredit e Banca Etruria.Incalzato più volte sulla insufficiente vigilanzae quindi sulle responsabilità di Bankitalia, Padoan ha ammorbidito la posizione iniziale sostenendo che “potrebbero esserci stati degli ostacoli”. Le polemiche non si fermano. Un tema scottante questo di Etruria e della Boschi. Che verrà cavalcato in campagna elettorale. Tra pochi mesi sapremo quanto avrà inciso in termini di consensi