SARDEGNA, IN CINQUE COMUNI NESSUNO VUOL FARE IL SINDACO: “TROPPI RISCHI, POCHE RISORSE”

E’ tempo di elezioni per quasi 800 Comuni sparsi nella penisola, 203 dei quali nelle regioni a statuto speciale.Fissate per il 10 giugno, i candidati, in questi giorni, stanno sparando le ultime cartucce in comizi e cene elettorali per portare alle urne anche i più restii. Grande fermento dunque, per confermare o cambiare ex novo giunte e primi cittadini. In cinque Comuni della Sardegna nessuno invece vuol fare il sindaco.Alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste ad Austis, Ortueri, Sarule, nel nuorese, e a Magomadas, nell’oristanese e Putifigari nel sassarese, nessuno si è presentato,pertanto sarà il commissario a guidare i paesi.Una defezione che rivela un caso: “Il caso sardo”così è stata definita questa anomalia isolana al disinteresse per l’amministrazione della cosa pubblica. Diverse. Vanno dalla percezione consolidata che amministrare sia un fatto complicato alla consapevolezza chei rischi siano di gran lunga superiori ai vantaggi.Se a questi si sommano lascarsità dei fondia cui poter attingere per intervenire efficacemente, il quadro è abbastanza completo. Per non parlare delle responsabilità, aggiunge il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, soprattutto in caso di calamità, come alluvioni, incendi, o di opere di pronto intervento senza mezzi o quasi, senza risorse quasi sempre.“Il primo cittadino è spesso pagato meno dell’ultimo dipendente che non ha compiti esecutivi”, aggiunge Diana. Non stupiamoci pertanto se alla chiamata elettorale si preferisce non rispondere.Soprattutto nei piccoli borghi a rischio spopolamento. Dove intere generazioni mettono in valigia sogni e aspettative per trasferirsi oltre confine in cerca di opportunità per un futuro più vivibile.Fare il sindaco non attrae. L’impegno civile è un rischio che non vale la candela.Lo sanno bene quantiricevono intimidazioni e diventano il capro espiatorio del malcontento popolare.Stando a “Gli amministratori sotto tiro”ultimo report di monitoraggio amministrativo,la Sardegna,e la provincia di Nuoro nello specifico,è una delle regioni più bersagliate da atti di intimidazione.Col primo cittadino troppo spesso lasciato solo dalle istituzioni centralisteche demandano compiti e obblighi agli EE.LL. dimenticando, al contempo, di aprire i cordoni della borsa.E tutto questo a scapito della democrazia partecipata, sempre più in via di estinzione.