ILVAGATE? SALVINI PRONTO A QUERELARE

Taranto.Lavoratori in mobilitazione. Diecimila posti di lavoro a rischio.Arcelor Mittal, colosso franco- indiano ad oggi proprietario dell’Ilva che vorrebbe recedere dal contratto se non gli sarà concesso il cosiddetto ” scudo penale” e la libertà di riformulare il piano di investimenti calcolando circa diecimila esuberi di dipendenti. In realtà la previsione dello scudo penale per l’Ilva risale al 2015. Era stata normata una disposizione che prevedeva l’ esenzione da responsabilità di coloro che gestivano l’Ilva di Taranto e i loro delegati per l’attuazione del Piano ambientale. In un apposito articolo era previsto che nessuna responsabilità penale poteva essere ascrittaal commissario straordinario, affittuario o acquirente che erano chiamati a dare vita e ad attuare i nuovi programmi “in materia ambientale,di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro”. Lo scudo penale nasceva, quindi, con l’ intento precipuo di non impedire il risanamento e la produzione Ilva spaventando amministratori e possibili acquirenti con la previsione di responsabilità pregresse. La previsione aveva subito modifiche nel corso degli anni. Con un decreto legge si era stabilita l’ abolizione della immunità a decorrere da settembre 2019. Il governo Lega/ Cinque Stelle aveva successivamente proposto uno scudo limitato scaglionato nel tempo e per step di ripristino della normalità nei vari settori. I Cinque Stelle si sono dichiarati contrari al ripristino dello scudo penale tout court. La multinazionale franco- indiana, quindi avrebbe manifestato l’ intenzione di recedere dal contratto stipulato appena poco più di un anno fa adducendo ufficialmente la motivazione della revoca dello scudo penale e la decisione della magistratura di Taranto che avrebbe ordinato la chiusura dell’ altoforno n. 2. Impedendo di fatto la produzione, impedirebbe alla società di ottenere commesse e guadagni. Ufficiosamente parrebbe che la motivazione, invece, abbia una valenza esclusivamente economica stante la congiuntura sfavorevole di mercato nell’ambito del settore dell’acciaio. Perdite ingentissime sarebbero alla base della previsione della diminuzione della produzione e della conseguente necessità di licenziamenti o di massiccio intervento statale con la cassa integrazione. La situazione ha innescato una reazione a catena e,come accade sempre in questi casi, a farne le spese è l’ anello debole: i lavoratori che rischiano il posto di lavoro. La prova che l’azienda sta facendo sul serio sta tutta nel fatto che secondo notizie che i lavoratori si scambiano fra loro parrebbe che la stessa abbia bloccato giá gli ordini ai fornitori. Questo comporterà come conseguenza che si concluderanno i lavori già iniziati ma nessun nuovo ordine sarà preso. E in questo marasma non poteva mancare la polemica politica con la Lega che sparge benzina sul fuoco dimentica che solo pochi mesi fa, quando governava, aveva votato la norma per la limitazione della portata dello scudo penale. Adesso, sulla scorta dell’onda emozionale, cavalca la polemica e accusa il governo di scarsa lungimiranza , di miopia politica e di inconcludenza. Il governo da parte sua, trovasi impaludato, stritolato nella morsa degli eventi: da una parte il colosso industriale, dall’altra i lavoratori. Un braccio di ferro estenuante . Trattative serrate. Pare che in seno al governo, nell’area PD , serpeggi l’ ipotesi della reintroduzione dello scudo penale. Di Maio raggiunto in una intervista Ansa parrebbe avere dichiarato: “La Lega che cura i suoi interessi in borsa presenta un emendamento…Ogni volta che io provavo a essere duro, la Lega si schierava con Arcelor. Ora ho capito perché: hanno investito in Arcelor e stanno battagliando ancora per la multinazionale e non per i lavoratori. Abbiamo smascherato il finto sovranismo. Abbiamo gli unici sovranisti al mondo che perorano le battaglie delle multinazionali anziché i cittadini e i lavoratori”.(ndr il Fatto Quotidiano) Parrebbe, infatti, che la Lega abbia investito circa 300.000 euro in bond di Arcelor Mittal . Una notizia apparsa sul blog del Movimento Cinque Stelle e che avrebbe fatto immediatamente il giro del web rimbalzando sui media nazionali.Uno scoop di fatto, che se confermato, comporterebbe una violazione della normativa che impedisce ai partiti , in virtù di una legge del 2012 di investire in operazioni finanziarie che non abbiano ad oggetto solo ed esclusivamente titoli di Stato dei paesi dell’Unione Europea. Ove la notizia fosse confermata , si attendono al proposito opportuni chiarimenti da parte del Tesoriere della Lega , emergerebbe un enorme conflitto di interessi oltre che una palese violazione di una legge dello stato. Il segretario della Lega avrebbe ribadito che non si occupa di economia ma fa politica pur avvertendo che stavolta contro siffatte affermazioni avrebbe querelato le testate di Repubblica e del Fatto Quotidiano. Intanto a Taranto si continua a morire, si continua a temere per la salute e per il posto di lavoro . I lavoratori stremati non intendono mollare e si stanno mobilitando per affrontare l’ ennesimo autunno caldo , ossimoro di una storia che li vede soli ad affrontare l’ ennesimo contraddittorio baluardo. E mentre i giochi di potere fatti di querele, indecisioni e quelli della economia subdoli e disumani sempre più ciechi sconvolgono esistenze , loro , i lavoratori danno prova di grande responsabilità e senso del dovere. Scelgono fra loro chi sciopera e chi garantisce la produzione.Sanno sulla loro pelle il prezzo di una saracinesca che si abbassa.