TAV, BEPPE GRILLO: ‘NON E’ PIÙ IL MIO MOVIMENTO’

Airola, Bonafede, Nicola Morra.Sono solo tre nomi del M5S che continuano a dire un NO convinto al Tav. Di Battista e Roberto Ficosi sono arroccati in un silenzio assordante. Ma la loro posizione è più che nota.A non riconoscere più il suo MoVimento è il fondatore, Beppe Grillo. Che qualche anno fa, stanco di sentirsi apostrofare come il capo assoluto che ‘non si muove foglia che Grillo non voglia’ ha designato Di Maio come capo politico. Da allora troppa acqua è passata sotto i ponti. E tra le poltrone del Palazzo. Che avrebbero voluto cambiare, così pensavano gli ingenui puri e duri della prima ora, e che invece ha cambiato loro. D’accordo.Una cosa è stare all’opposizione e altra è stare al governo. Se poi si ha l’ardire di dividerlo con un alleato scomodo arrogante e imbarazzante pigliatutto, è altro ancora. E’ d’obbligo mediare, dare per avere, contrattare, giungere a compromessi.In politica mai dire mai, si dice. Ma qui si è persa la misura.La contrattazione, stilata nel famigerato contratto di governo, sta avvenendo sempre e solo a senso unico. Pertanto c’è chi si pompa a vista di sondaggio e chi, inesorabilmente, si sgonfia. Il rischio estinzione è dietro l’angolo. Basta aspettare un po’ e tutti i detrattori saranno accontentati. Con il Tav cade l’ultimo tabù. Il MoVimento è in mutande. Restare nudi è un attimo.Nicola Morra, esterrefatto ha detto che indosserà nuovamente la cravatta NO-TAV che aveva riposto in un cassetto. E’ tempo di dare una rispolverata ai nostri valori, ha commentato. Troppa polvere li sta offuscando.Di Maio si affida al Parlamento, ben sapendo come andrà a finire.Per salvare capre e cavoli ci vorrebbe un miracolo. E questi non avvengono in Parlamento, ma in altri lidi. Rien ne va plus. Il tradimento (l’ennesimo) è servito!