CARO OTTAVIO BIANCHI GRAN PARTE DI MERITO IN QUEL 10 MAGGIO 1987 E’ TUO

Tutti abbiamo letto la celebrazione di quel 10 Maggio 1987 che aggiudicava al Napoli il primo scudetto della sua storia magnificando in primis e giustamente Diego Armando Maradona e poi il gruppo che ha girato intorno a lui. Tutti encomiabili, tutti fecero la loro parte da Garella a Ferrara, Bruscolotti, Bagni, Ferrario, Renica, Romano, pescato a novembre dal genio di Italo Allodi per completare il mosaico, De Napoli, Giordano, Maradona, Carnevale poi Celestini, Caffarelli, Filardi, Sola, per regalare al pubblico napoletano questa grande soddisfazione. Poco si è detto però di chi ha avuto grandi meriti di quella vittoria: Ottavio Bianchi. Bianchi, bresciano con una storia da calciatore nel Napoli, per carattere era ed è l’antitesi del napoletano. Schivo, quasi freddo tra tutto quell’entusiasmo. Ma proprio quel suo distacco apparente ha avuto un ruolo determinante nella vittoria finale. A parte la competenza indiscutibile da tecnico, Bianchi mantenne la squadra sempre con i piedi ben piantati per terra, dando insieme ad un bel gioco, la giusta dimensione alle vittorie come alle sconfitte. Gestire poi campioni come Maradona, Careca, Giordano non sarà stato facile, specie il “pibe de oro”. Lui ci è riuscito e si può dire che sia stato l’unico a tenergli testa, considerando anche come Diego ha chiuso la sua storia con il Napoli. Bianchi ha portato uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa UEFA a Napoli e sarebbe stato giusto ricordarlo con più partecipazione, così come Italo Allodi che promise il tricolore in tre anni e riuscì a portarlo a Napoli il primo anno.