ITALIA, LA CICALA D’EUROPA OGGI NE PAGA LE SPESE

In tutto quanto sta accadendo, secondo me, tutti i “furbetti del quartiere” ma anche tutti coloro che avversano l’attuale governance, approfittando di questa situazione chiedono tanto, tanti anche indebitamente, e pare che tutti gli sforzi che si fanno non li soddisfano. Questi pensano che sia un momento propizio per lucrare, per ottenere qualcosa, chi per arrivare al potere, chi per racimolare qualcosa da mettere in tasca, magari togliendolo a chi ne ha davvero bisogno,“nel torbido si pesca meglio”. Quegli stessi che hanno supportato per decenni chi ha indebolito la nostra economia, accettando e condividendo la favola dello:“stiamo bene, i ristoranti, gli aerei, gli alberghi sono pieni”in piena crisi mondiale disattendendo per contro gli allarmi di chi diceva il contrario. Ma la propaganda di certa politica minimizzava, proprio la stessa che in questa emergenza non ci ha capito molto cambiando idea sul da farsi diverse volte, proprio come nella crisi del 2008 o giù di lì. E poi, diciamolo pure chiaramente che il nostro paese non è mai stato ricco, che ha vissuto il periodo del boom economico del dopoguerra non pensando mai a capitalizzarlo, meno che meno negli ultimi 30 anni nel corso dei quali ha dissipato completamente l’effetto di quel boom, il resto lo ha fatto la globalizzazione. In poche parole, ci si è indebitati non più per sbarcare il lunario ma per il SUV, per la seconda casa, per le vacanze ai Caraibi vivendo quindi in un benessere fittizio escludendo che l’imprevisto, che è sempre dietro l’angolo, li avrebbe poi potuti mettere in ginocchio. Nella proverbiale favola della cicala e della formica, a noi è toccato il ruolo di cicala, è evidente. Ed è proprio quello che sta capitando all’Italia che, senza risorse, si è indebitata fino al punto che alla prima traversia, di una certa importanza, si è trovata a fronteggiare quell’imprevisto di cui sopra. E il bello è che quegli stessi che per anni sono stati a guardare, a plaudire certe politiche e certi politici, oggi pretenderebbero che il governo attuale non solo risolvesse i problemi sanitari ma anche quelli economici che ha ereditato dai governi precedenti, e si lamentano pure perché questo non si verifica.