UMBRIA, MOLISE, LOMBARDIA STESSO RISCHIO? NON E’ POSSIBILE

Dire che Umbria e Molise sono a “rischio moderato” come la Lombardia è un problema non per l’Umbria e il Molise ma per gli italiani. Vuol dire che il sistema di raccolta e/o lettura dati è sballato, ha problemi di validità e attendibilità. Per rendersene conto basta moltiplicare i valori dell’Umbria – ha un undicesimo circa degli abitanti della Lombardia – per 11 e confrontarli con quelli lombardi (se per esempio in Umbria ci sono 2 ricoverati in terapia intensiva in Lombardia dovrebbero essere 22 e non 268; se i ricoverati con sintomi sono 25 in Lombardia dovrebbero essere intorno ai 275 non 4521 e così via) Dalla tabella allegata chiunque può verificare che le proporzioni per ogni indicatore Covid non consentono né per Molise né per l’Umbria di metterle nella stessa casella “rischio moderato” con Lombardia. Ciò vuol dire che c’è un problema nello strumento usato: o lo regioni andavano divise in base agli abitanti in 3/4 gruppi per renderle comparabili più accuratamente; o non misura quello che deve misurare, allora non è valido; o non è tarato bene, allora non è attendibile. E questo è un problema, non perché si offendono gli abitanti di Umbria e Molise ma perché poi non si prendono per buoni i numeri, non si crede ai tecnici che li leggono, si pensa che due tra le regioni più virtuose siano nella stessa condizione pandemica della meno, non si rispettano le indicazioni che vengono date in base a quei numeri.