DA SALINA AL (41BIS) 8 MAGGIO 2020

Io da piccolo frequentavo l’Azione Cattolica, andavo a messa tutte le domeniche, mi confessavo e facevo la comunione. Poi, folgorato sulla via di Damasco, ma nel senso inverso, ho dimenticato tutto, Chiesa, religione, fede, preti, sacramenti. Tutto. E ho fatto bene. Non mi sono mai pentito di questa scelta. E anche se fosse capitato che mi pentissi, prontamente sarebbe scesa in campo la Chiesa a ricordarmi di non fare l’errore. L’otto per mille, l’evasione dalle tasse, la ricchezza ostentata, la pedofilia, lo Ior, l’intromissione nella politica. C’è sempre stata una grande abbondanza di motivi per i quali stare da questa parte del Tevere. Ogni tanto c’è un papa buono, ogni tanto incontri preti sani e giusti (io li chiamo i pretacci). Ma in linea di massima la Chiesa rimane una istituzione dalla quale è meglio stare alla larga. Non ci delude mai. Avresti immaginato che proprio la Chiesa si sarebbe opposta alle regole di ingaggio col coronavirus? E’ proprio così indispensabile andare a messa mettendo a repentaglio la salute della gente? Via! Tutti dentro alle chiese a respirare bacilli velenosi. Dice: va bene ma l’ostia la prendiamo con i guanti! Dice: ma non ci scambiamo più il segno della pace! Dice: ma rispetteremo le distanze! E lasceremo fuori quelli per i quali non ci sarà posto. Io non credo che esista Dio. Ma se per caso esiste in questo momento sta scuotendo la testa mormorando fra sé e sé: “Ma perché li ho creati così stupidi?”