ODIATO VIRUS, FATTI UN GIRO SUL SOLE

Raccontino della notte. Per nulla caro virus, leggo che l’Organizzazione mondiale della sanità dice che forse rimarrai con noi per sempre, che potresti diventare endemico e non scomparire più. Lo dice per bocca di Mike Ryan, capo del programma di emergenze sanitarie dell’Oms stessa. Potremmo annientarti con un vaccino, ma chissà quando. Per nulla caro invisibile bastardo che già a novembre, al massimo a dicembre, hai iniziato il tuo viaggio sul pianeta Terra, sei partito dalla Cina, poi sei planato in Francia, ti sei spostato in Germania o viceversa, sei sceso qui da noi e ti sei trattenuto. Ti capisco. L’Italia è il Paese dei campanili, il Paese più bello del mondo: cultura, storia, paesaggi. Non ha eguali. Sei rimasto affascinato dalla nostra piazza del Comune. Ti sei sorpreso davanti al nostro amato Torrazzo, 112, 12 metri d’altezza: il campanile in mattoni più alto d’Europa, il secondo in Italia, dopo quello di Mortegliano (Udine) che con i suoi 113,20 metri ci toglie il primato per un soffio. Ma quanto a bellezza, il nostro Torrazzo batte la torre friulana. Per nulla caro invisibile bastardo, sul nostro pianeta Terra hai già seminato terrore e morte. Hai mandato in tilt gli ospedali, hai mandato in confusione virologi, immunologi &C. Erano e sono confusi loro, ti puoi immaginare noi. Non ci hai fatto accompagnare i nostri cari nell’ultimo viaggio, viaggia tu, ma altrove, perché qui, sul pianeta Terra, ci ha già abbondantemente rotto i cabasisi, per dirla con il compianto Camilleri. Tu non sei soggetto alle restrizioni, al distanziamento sociale che a causa tua hanno imposto a noi. Non incontri muri, ostacoli. Vai, esplora altri pianeti. Ti suggerisco Marte, il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. E’ chiamato pianeta rosso per via del suo colore caratteristico causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre. Vi hanno trovato tracce di fiumi antichi di 3.7 miliardi di anni fa, conservati in una parete rocciosa. Secondo gli esperti assomigliano ai corsi fluviali del nostro Nord Italia. E poi, Marte ha il suo sale da cucina. Gli studiosi americani hanno scoperto un vasto deposito di cloruro di sodio all’interno di una vasta depressione sulla superficie. Sono certa che ti piacerebbe. Non vuoi andare su un pianeta? Tu suggerisco uno splendido satellite. Si chiama Luna. E’ così affascinante che molti nostri poeti le hanno dedicato romantiche parole, ben prima che Neil Armstrong vi danzasse sopra. Il ‘Canto notturno ‘ di Leopardi, il sommo poeta: una invocazione alla Luna. ‘Che fai tu, luna in ciel, dimmi che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera e vai contemplando i deserti, indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli?…’. Ungaretti , ‘Ultimo quarto’ , Pirandello ‘Luna sul borgo’ e quel capolavoro letterario di ‘Ciàula scopre la luna’. Per niente caro Coronavirus, sotto la luna ci siamo innamorati. Magari sulla luna ti innamori pure tu di una Princepessavirus. E ti piazzi lì. Preferisci un pianeta? Sole, si chiama Sole. ‘Trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera’. E’ una poesia, L’ha scritta Quasimodo. Vi racchiude i tre momenti di vita dell’uomo: la solitudine, l’alternarsi della gioia e del dolore, il senso di precarietà della vita. Fu pubblicata nel 1942 ed è così attuale. Per nulla caro invisibile bastardo, i raggi del Sole sono la nostra linfa vitale. Ci scaldano, da lui prendiamo la vitamina D, sai quella che ci aiuta ad irrobustire le nostre difese immunitarie, ora più che mai per non farci sopraffare da te. Quelli che ne sanno, ci dicono che tu, adesso, hai perso forza. Fatti un bagno di sole anche tu, ma direttamente sul Sole. E visto che il caldo ti è nemico, fatti uccidere dal Sole. In solitudine. Non verseremo lacrime. Non ti accompagneremo nell’ultimo viaggio, così proverai anche tu quello che hai fatto e continui a far provare a noi. Scusate il disturbo.