SARS-COV-2: ASPETTANDO IL VACCINO PIU’ LIBERI AL SOLE E ARIA PULITA

Aspettando il vaccino che dà l’immunità dal virus Sars-Cov-2, della famiglia dei Coronavirus, saremo da lunedì un po’ più liberi di muoverci, di spostarci, con due amici fidatissimi al fianco: il sole caldo e l’aria pulita, quella salmastra e iodata, e non quella insalubre, per smog e polveri sottili. Piu’ liberi di muoverci e spostarci, ma non meno responsabili o peggio irresponsabili tanto da dimenticare, mettere in soffitta, distanziamento, mascherina, norme igieniche, ed evitare eventuali assembramenti. Nè la paventata sindrome della capanna, vale a dire l’incapacità di uscire dalla rassicurante capanna-casa per paura di incontrare ilmostro terrifico ed ignoto, potrà impedirci di reimmergersi nella società, nel sociale, e nei personalissimi affetti stabili, amici compresi . Un sorso d’aria pura, una passeggiata, ed una sgambatura, a due passi dal mare, magari in compagnia e tenendo la giusta distanza, saranno un doppio toccasana sia per il sistema immunitario sia per tenere alla larga un virus al quale il caldo non fa bene come ad altri ben noti Coronavirus, quelli dell’influenza stagionale. E così i due potenziali alleati, il caldo sole e l’aria salmastra e iodata, non inquinata da smog e polveri sottili, ci daranno, aspettando un vaccino (o Godot?), una mano allo stare bene sia fisicamente che mentalmente. Del resto, quel che possiamo fare ora è proprio mantenere tutte quelle misure che per due mesi abbiamo seguito alla lettera rompendo la lunga catena dei contagi e ri-tornare con accortezza e prudenza nella società, nel sociale per ritrovare i rapporti interumani noti e anche quelli meno noti: il tempo per capire esattamente e compiutamente quel che è successo – se il Sars-Cov-2 è un virus ingegnerizzato e poi scappato di mano oppure è naturale, dal pipistrello per il salto di specie è passato all’uomo e di chi sono le responsabiltà della devastante pandemia – non mancherà. Al momento si può dire, a voce alta, che questa maledetta pandemia, nata a Wuhan in Cina, ci insegna che la salute pubblica, il benessere psico-fisico, è un bene essenziale senza il quale viene messa in discussione la stessa vita umana unica ed irripetibile e che l’ambiente naturale va messo in sicurezza, lasciato libero, così com’è, per esser stato già abbastanza inquinato e violentato. E soprattutto va fatto, possibilmente, saltare il dogma culturale dominante, in Oriente ed in Occidente, di passare la vita ad accumulare ricchezze: le ricchezze vanno impiegate, spese per la vita e una migliore qualità della vita, come le stesse innovazioni tecnologiche fino al punto di utilizzare la tecnica, le tecnologie, per accrescere la qualità della vita umana e non per restarne schiavi passivi, tanto indietro è impossibile tornare.