APPELLO PER I MEZZI PUBBLICI POST 4/5

APPELLO PER I MEZZI PUBBLICI POST 4/5

In questi giorni si parla molto, e giustamente, dei sistemi con cui ci proteggeremo nelle aziende – manifatture e uffici:distanziamento, mascherine, gel etc. Vedo tuttavia ancora pochissimo dibattito sull’altro lato della vicenda, che è strettamente connesso al primo: la protezione reciproca dal contagio nei tratti tra l’abitazione e il lavoro, che dopo il 4/5 ciascuno di noi obbligatoriamente percorrerà per far ripartire l’Italia. Temo che questa carenza di dibattito indichi a tutt’oggi un’assenza di preparazione e logistica su questo lato. Siamo in grado di moltiplicare le corse di treni di pendolari, metropolitane, tram e bus in modo da consentire negli stessi il distanziamento necessario? E senza code pazzesche fuori dalle stazioni del metrò o sulle pensiline dei bus? Abbiamo previsto dispenser di gel e/o guanti (non dico mascherine) alle fermate e nei vagoni? Abbiamo previsto di incaricare controllori e ausiliari (se necessario, anche con nuove assunzioni) per verificare che il distanziamento sui mezzi pubblici concretamente sia rispettato e quindi garantito? Abbiamo previsto possibilità come minibus “molecolari” diffusi in supporto alle linee già esistenti di mega autobus? Abbiamo previsto un piano di distribuzione controllata ma gratuita di biciclette elettriche e/o mezzi individuali simili per ridurre il numero di quanti devono prendere i mezzi pubblici? Etc, le varianti temo siano tante. È dall’inizio di questa crisi che il trasporto pubblico, con conseguenti rischi di affollamenti, non viene preso abbastanza in considerazione. Eppure abbiamo visto tutti i metrò pieni di gente, a crisi già iniziata. Suppongo che questa preparazione al distanziamento e alla maggior sicurezza sui mezzi pubblici sia quasi tutta demandata ai comuni, spesso in rosso dopo decenni di tagli indiscriminati alla “spesa pubblica”. In ogni caso, vedo pochissima attenzione, nel dibattito, alla programmazione della questione. Ora abbiamo tempo fino al 4 maggio perché questa programmazione avvenga. QUESTA NON È UNA CRITICA, È UN APPELLO.