ISRAELE. VARATO IL QUINTO GOVERNO NATANYAHU

ISRAELE. VARATO IL QUINTO GOVERNO NATANYAHU

Dopo oltre 500 giorni di crisi, e più precisamente dal novembre 2018, è stato varato il 35 simo governo dello Stato d’Israele. E’ stato un travaglio lungo e sofferto e nessuno può garantire la sua tenuta fino alla termine della legislatura. Nonostante una maggioranza schiacciante di 74 seggi su 120 le incognite e le perplessità sono enormi. La prima grande perplessità è collegata al 17 novembre 2021. Secondo l’accordo siglato il quinto governo Natanyahu sarà un governo a rotazione. Fra 18 mesi esatti Bibi dovrebbe passare le redini del comando all’ex capo di Stato Maggiore Benny Gantz, leader del blocco Blu e bianco. Il condizionale è d’obbligo visto che Netanyahu ha dimostrato in decine di occasioni di poter rimangiarsi accordi e promesse senza battere ciglio. Ma paradossalmente quasi tutti dovrebbero avere l’interesse a far durare questo governo il più a lungo possibile. Per accontentare un pò tutti e per garantire un equilibrio paritetico fra i due principali blocchi, il neonato esecutivo è formato da un numero spropositato di ministri, per l’esattezza 34. Per poter far ciò alcuni dicasteri sono stati spezzettati e molti deputati dovranno aspettare proprio la rotazione per migliorare il proprio status politico. Chi ha avuto più grattacapi da risolvere è stato Netanyahu che forte dei suoi 36 seggi, aveva a disposizione solo 16 ministeri, troppo pochi in rapporto alle promesse e alle aspettative dei suoi fedelissimi. Gantz invece si è trovato alle prese con il problema opposto, una volta firmato l’accordo per un governo di “emergenza nazionale” la sua lista si è spaccata in due lasciandolo con 15 deputati sui 33 iniziali, avendo a sua disposizione 12 incarichi governativi, compreso quello di Primo Ministro in seconda. La prossima sfida di Bibi è in programma per il 24 maggio quando si dovrebbe aprire il processo a suo carico. Fino ad oggi il dicastero della Giustizia era in mano ad uno dei suoi fedelissimi, cosa che gli ha permesso di posticipare la prima udienza. Nel governo varato oggi la Giustizia è passata al partito di Gantz, che aveva fatto della difesa della Magistratura uno dei suoi cavalli di battaglia elettorali. In definitiva il varo di questo governo è stato visto dalla maggioranza della popolazione come un fatto positivo nonostante gli sprechi che esso implica. L’alternativa, per quanto possa sembrare fantascientifica, era quella di votare per la quarta volta consecutiva. Nato dalla necessità di affrontare l’emergenza Covid 19, il programma governativo è molto vago per il resto dei numerosi nodi politici che andranno affrontati nei prossimi mesi, primo fra tutti l’annessione di parte della Cisgiordania. Netanyahu ne ha parlato ampiamente nel suo discorso di insediamento, ma in questo momento sembra più una mossa tattica per neutralizzare le critiche che gli verranno rivolte dai partiti di destra che si sono trovati esclusi dalla coalizione di governo. Come scritto in apertura la domanda che tutti si pongono è se veramente ci sarà un cambio di poltrone fra un anno e mezzo, per gli amanti delle scommesse vi consiglio di puntare su Netanyahu.