STATI GENERALI DELLA SINISTRA CONVOCATI DALLA GENTE COMUNE

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Una Roma splendente ha accolto il 19 ottobre scorso i partecipanti alla Assemblea indetta da SInistraSI,gruppo di persone che hanno scelto di prescindere dai partiti, per la convocazione degli Stati Generali della Sinistra. Particolare importante, da non sottovalutare, è che la convocazione, come ci hanno tenuto a evidenziare gli organizzatori, non è partita da questo o quel partito politico, ma dai cittadini comuni che, bypassando le dirigenze partitiche, hanno deciso di avocare a sé l’ onere e l’ onore di fungere da organismo diplomatico e cooperare per l’ Unione. Un corpo di ambasciatori che ha deciso di divulgare un pensiero che da tempo serpeggia fra la gente che non ha mai smesso di credere nei valori della Sinistra puntualmente smentiti poi dalle decisioni assunte nelle segreterie dei tanti partitini in cui è smembrato quel mondo ideologico. Lo Spin Time Labs, un centro in autogestione è divenuto il luogo del raduno. Il tam tam mediatico aveva preceduto la data dell’ Assemblea. Nessun media nazionale, tranne Alganews, ne aveva dato risalto, privilegiando la più numerosa e in termini di audience più proficua, adunanza di adepti salviniani. Giungono persone alla spicciolata. Da Termini, da Tiburtina, da Fiumicino. Ognuno col suo carico di storia e portatore di altre storie locali dei gruppi di riferimento. Alcuni hanno già dodici ore di viaggio dentro lo zainetto posto dietro le spalle. Dieci Idee per la Calabria,Prima le Persone, Officina, Ciufer, la Casa degli Irochesi, la Rete dei Numeri Pari, Altra Calabria, Movimento Territoriale laboratorio Progressista, Diem 25, Altra Calabria, fisicamente presenti con i loro delegati. Anche cittadini singoli a rappresentare se stessi in questo slancio corale, a desiderare essere uno dei mattoni della nuova Casa Comune. Un auditorium con duecento posti, interrato. Quasi foschia carbonara ad accogliere i partecipanti. C’ è il mondo delle associazioni operanti sul territorio. Quelle presenti e quelle che hanno inviato il loro contributo a mezzo mail appoggiando ogni iniziativa futura. Altre, pur avendo ricevuto l’ invito, hanno preferito ignorarlo e proseguire in un cammino autonomo. Partito Democratico, Leu, Italia Viva perché non invitati ritenendosi le loro politiche avulse da ogni visione di sinistra. Le altre sigle della Sinistra extra parlamentare, tutte e indistintamente, tranne Diem 25 , pur invitate, hanno opposto, secondo quanto riferito dai promotori dell’iniziativa, una indifferenza totale al confronto e al dialogo, disdegnando la partecipazione dei loro leader o di loro delegati. Ma ben presto lo spettatore si rende conto che oltre alle voci dei presenti che non hanno inibizione a parlare tutti , vi sono le voci degli ultimi, dei derelitti, di quanti cercano in questa flebile luce, un guizzo di speranza per la Dignità. Ci sono le voci di quanti pur aderendo all’iniziativa non sono presenti per svariati motivi, i più frequenti quelli di natura fisica e di natura economica. Arrivano alcuni trattenuti dai controlli della polizia e dell’ esercito che presidia le strade di Roma per la manifestazione di piazza San Giovanni. Davanti al grande emiciclo cinque seggiole, una diversa dall’ altra. Poste a cerchio. Spiegheranno più tardi che quel cerchio è la rappresentazione plastica della filosofia dell’Assemblea: i cerchi concentrici che partendo dall’ io si allargano verso gli altri. La donna che apre i lavori tiene in mano un sasso. Più volte nel loro proporsi su Facebook e sul territorio hanno detto di volere essere come il sasso lanciato dentro l’ immobilismo della Sinistra per farne scaturire onde contagiose come quelle che si generano quando si lancia una pietra nell’acqua stagnante. Pochi secondi dopo fra le mani si materializza un mattoncino a simboleggiare un inizio, delle fondamenta. E le parole fluiscono leggiadre e perentorie al contempo perché non cercano capri espiatori, non più. Nel linguaggio la voglia di fare, di divenire artefici di un destino politico che trova il suo paradigma nella Costituzione, baluardo e punto di arrivo, migliore programma politico per una battaglia unitaria. Gli uomini e le donne che hanno fatto interventi si chiamano Francesco Briganti, Francesca Andreucci, Antonella Manzo, Anna Falcone, Andrea Serra, Maurizio Sapora, Nicola Lanza, Gianni Battistuzzi, Angelo Briganti, Orazio Della Tor, Nicola Frenza, Claudio Mezzanzanica, Salvatore Vita, Gianni Perilli, Antonio Zuccaro, Carmelo Nucera. Diverse le provenienze, Nord e Sud, Est , Ovest, diversi gli iter di vita, ma tutti concordi nel ribadire un concetto: ” Occorre fare sintesi per potere fare qualcosa…”( Nicola Lanza) Chiara si leva la voce di Anna Falcone, promotrice del Brancaccio e sostenitrice dell’idea unitaria” Abbiamo il dovere della Responsabilità e della Concretezza. Occorre attuare la parte della Costituzione che è stata sinora sacrificata in favore degli aspetti economici: i diritti sociali. Si deve fare politica per obiettivi comuni. Della Sinistra tossica dobbiamo farne a meno…” Le fa eco Claudio Mazzanzanica ” Crediamo sia la nostra cultura politica a non avere funzionato. Esiste da parte nostra una correitá e necessita il coraggio dell’ autocritica…” Atteso l’intervento di una delle anime della giornata, Francesco Briganti, ” È necessario fare tutti un passo indietro cercando la sintesi in ciò che unisce. Ogni partito siamo noi. La vita reale coi suoi bisogni torni al centro di ogni indagine e impegno Politico. Le speculazioni sui massimi sistemi hanno sortito l’ effetto di fare migrare le persone nella piazza qui vicina ad osannare chi millanta miracoli…” Visioni allineate, altre critiche si susseguono per tutta la maratona che pone sempre al centro della sua visione l’Uomo e un nuovo Umanesimo. Tutte consapevoli, però, della necessità di fare Rete, di tessere fra le stesse persone una trama e un ordito comune sul quale cominciare a posare quel mattoncino iniziale. La Sinistra della gente che vuole ripartire da dove si è arroccato il filo del suo cammino: dalla gente. Si sono dati appuntamento per la predisposizione delle Commissioni sui temi emersi dal dibattito. -Come fecero i padri costituenti,- dicono- con umiltà, spirito di abnegazione e sacrificio che quando il dovere chiama , fanno mettere a tacere l’egoismo dei privati interessi o quello di casacca- In quella sala si percepisce la pacata forza della volontà delle persone comuni che hanno deciso, soppiantando l’arroganza dei partiti politici che non hanno compreso la vocazione unitaria. “Il dado è tratto e i partiti di sinistra che continuano la loro corsa isolata , dovranno temere ben più noi che Salvini” rispondono in un unisono che non sa di slogan.