PER CONFCOMMERCIO, NEL 2020 CROLLO DEI CONSUMI PARI A 84 MILIARDI

PER CONFCOMMERCIO, NEL 2020 CROLLO DEI CONSUMI PARI A 84 MILIARDI

Il crollo era previsto ed è l’”effetto collaterale” causato dal lockdown, la situazione in ogni caso è drammatica.  La chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali fa parte delle misure per la lotta al Covid-19, ma l’allarme dell’Ufficio studi di Confcommercio è serio: i consumi sono il bersaglio più colpito, nel 2020 ci sarà un crollo pari a 84 miliardi di euro. Queste sono le stime, e ad essere più danneggiati saranno i settori dell’abbigliamento, autoveicoli, alberghi, attività legate al turismo in generale. Pochi sono i settori di spesa in cui si concentrano oltre tre quarti dei consumi, dagli autoveicoli al vestiario, calzature, servizi ricreativi, strutture ricettive alberghiere, B&B, bar e ristoranti. Questi ultimi dovrebbero riaprire a breve, ma sono le attività che hanno subito l’impatto più pesante dall’emergenza sanitaria: -48,5% per le strutture ricettive e -33%  è il riscontro su ristorazione e bar. La stima delle perdite, secondo l’Ufficio studi di Confcommercio, è alquanto pesante e rappresenta una flessione in termini tendenziali dell’8% rispetto al 2019. Queste al momento le previsioni, ma poiché i tempi dell’emergenza oscillano su variabili in cui l’incertezza è l’ago di questa bussola, la prospettiva è difficile da definire, e pertanto il quadro potrebbe anche peggiorare. Di questo Confcommercio è pienamente consapevole, al momento sono stime che tengono conto della progressiva riapertura delle attività, cominciata in data odierna e destinata a riprendere gradualmente il passo della normalità, Covid-19 permettendo. Perché con questa incognita ogni giorno ci si deve misurare, e solo l’andamento positivo nella curva dei contagi, con la tendenza al rientro dell’emergenza, potrà essere il semaforo verde che guida le scelte del Governo in questa direzione. Nella valutazione prudenziale degli esperti, si potrà tornare alla completa normalità nelle prime settimane del prossimo autunno, allorché dall’analisi dei dati si potrà dedurre che il virus è stato definitivamente reso innocuo, soprattutto con la somministrazione del vaccino, per il quale i migliori Centri di Ricerca nel mondo stanno lavorando a pieno ritmo.  I risultati sarebbero già promettenti, al punto che alcuni sono pronti per la sperimentazione. La nota di Confcommercio mette in rilievo il forte rischio di sopravvivenza per le imprese facenti parte dei comparti più colpiti, oltre due mesi d’immobilità sono deleteri per le attività di questi settori. A questo punto è fondamentale l’intervento di sostegno del Governo, che pure ha tenuto conto negli ultimi decreti della grande sofferenza di queste imprese, e adottato misure finanziarie in grado di supportarle. I consumi sono veramente i più bersagliati, anche secondo i dati Istat, la cui ultima rilevazione risalente al mese di aprile era di -10%. Ma non ci si poteva attendere che l’Italia facesse eccezione nel quadro di crisi che si è delineato già  nel mese di marzo: si tratta di uno shock mondiale per l’economia. Secondo l’Ufficio studi Confcommercio “La strategia più logica e immediata di sostegno si riassume nella trasformazione delle perdite di reddito del settore privato, causate dalla chiusura forzata per il lockdown, in maggiore debito pubblico. Questo pilastro dei trasferimenti a fondo perduto a famiglie e imprese sembra in via di rafforzamento, e ciò offre qualche speranza per la ripresa.”